Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Stampe

FRANCO Giacomo

Venetia

1598

5000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1598
Luogo di stampa
Venezia
Formato
540 X 400
Incisori
FRANCO Giacomo
Soggetto
Cartografia Rara

Descrizione

In alto al centro, a caratteri grandi ed interrotto dall’isola di Murano, è inciso il titolo: VENETIA. Nella parte inferiore della tavola sono incise le vedute di Piazzetta S. Marco e del ponte di Rialto. Ai lati della vignetta centrale si trova una legenda alfanumerica di 203 rimandi (I-XXXV e 1-170, ma sono mancanti i numeri XIV e 66) distribuita su sei colonne. I primi 34 nomi, contrassegnati con numeri romani, sono intitolati NOME DE IRII PRINCIPALI, una descrizione dei canali della città. Seguono TUTTE le contrade overo parochie, 169 rimandi contrassegnati con numeri arabi a contrade o parrocchie e chiese. Sulla tavola sono presenti alcune indicazioni toponomastiche. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei venti: TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, il nord è in alto. Pianta prospettica della città, anonima, priva di data ed indicazioni editoriali nella sua prima stesura, finora sconosciuta alla letteratura e qui per la prima volta pubblicata. Si tratta di una replica della pianta incisa da Giacomo Franco nel 1597; come nota giustamente Cassini sono presenti nella tavola “perfino certi preziosismi calligrafici così cari al Franco”. Si potrebbe pensare, pertanto, anche ad un’ulteriore versione ' dello stesso autore. In basso al centro sono rappresentate le vedute di San Marco e del Ponte di Rialto, già presenti nella pianta di Bernardo Salvioni (1597) che l’autore di questa lastra potrebbe forse aver esaminato. ' La datazione dell’opera, quindi, è sicuramente successiva al 1597. Schulz fa notare come siano indicati sia il toponimo del Redentore che delle Zitelle, ma manchi poi il disegno dell’edificio sulla pianta. La matrice ' conosce una prima ristampa (che finora era considerata come il primo stato della lastra) per i torchi della ' tipografia di Francesco Valegio e Catarin Doino. Questa tiratura può essere ricondotta al 1611 circa, anno ' dell’unica incisione datata nota della tipografia. Il terzo stato della lastra reca solo il nome del Valegio; tale tiratura deve essere successiva al 1614, anno in cui terminò il sodalizio editoriale con il Doino. Nel 1622 la lastra fu usata dall’editore Nicolò Misserini, che la inserì in un foglio volante composto dalla pianta (corpus centrale), da due strisce incise raffiguranti 94 dogi (da Paolo Lucio Anafesto a Francesco Contarini) recanti l’imprint Francesco Vallegio et forma in Venetia, e da un foglio tipografico che fornisce delle indicazioni storico-geografiche sulla città. Entrambi gli imprint del Valegio, sia quello nella pianta che quello nella tavola raffigurante i dogi, sono leggibili ma chiaramente abrasi, segno che le due matrici erano ormai passate di mano. La tavola dei dogi era stata prodotta dal Valegio durante il regno di Leonardo Donà (1606-12) e pertanto la lastra fu aggiornata con l’aggiunta dei ritratti degli ultimi cinque dogi in basso a destra. Proprio dall’ultimo doge ritratto, Francesco Contarini (1623-24) si ricava la datazione di questa edizione, sicuramente anteriore al 1625. ' La sola lastra della pianta fu poi ristampata nel corso del XVII secolo da Stefano Scolari, Domenico Lovisa e Giovanni Antonelli. ' Esemplare nel quinto stato di sette descritto in Bifolco-Ronca, con l’indirizzo di Stefano Mozzi Scolari aggiunto in basso a destra. Tiratura databile tra il 1640 e il 1660. Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Magnifica e rara pianta prospettica di Venezia. Bibliografia Bifolco-Ronca, Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, tav. 1273, V/VII; Bury (2001): p. 181, n 118; Cassini (1971): n. 30; Moretto (2001): nn. 53, 110; Nagler, (1911): XVIII, p. 154; Schulz (1970): p. 61, nn. 60-63. At the top center, in large letters and interrupted by the island of Murano, is engraved the title: VENETIA. In the lower part of the table are engraved views of Piazzetta S. Marco and the Rialto bridge. On the sides of the central vignette there is an alphanumeric legend of 203 cross-references (I-XXXV and 1-170, but the numbers XIV and 66 are missing) distributed over six columns. The first 34 names, marked with Roman numerals, are entitled NOME DE IRII PRINCIPALI, a description of the city's canals. This is followed by ALL contrade overo parochie, 169 cross-references marked with Arabic numbers to contrade or parishes and churches. On the table there are some toponymic indications. Orientation in the four sides in the center with the name of the winds: TRAMONTANA, OSTRO, LEVANTE, PONENTE, the north is at the top. ' Perspective plan of the city, anonymous, without date and editorial indications in its first issue, so far unknown to the literature. It is a replica of the map engraved by Giacomo Franco in 1597; as Cassini rightly notes, "calligraphic preciousnesses so dear to Franco" are present in the map. One could think, therefore, also to a further version of the same author. In the lower center are represented the views of San Marco and the Rialto Bridge, already present in the plan of Bernardo Salvioni (1597) that the author of this plate could perhaps have examined. The dating of the work, therefore, is certainly after 1597. Schulz points out that both the toponym of the Redentore and of the Zitelle are indicated, but the drawing of the building on the plan is missing. The plate knows a first reprinting (which until now was considered as the first state of the plate) for the press of the typography of Francesco Valegio and Catarin Doino. This printing can be traced back to about 1611, the year of the only known dated engraving of the printing house. The third state of the plate bears only the name of Valegio; this issue must be later than 1614, the year in which the publishing partnership with Doino ended. In 1622 the plate was used by the publisher Nicolò Misserini, who inserted it in a flyleaf composed of the plan (central corpus), two engraved strips depicting 94 doges (from Paolo Lucio Anafesto to Francesco Contarini) bearing the imprint Francesco Vallegio et forma in Venetia, and a typographical sheet that provides historical and geographical information about the city. Both Valegio's imprints, both the one on the plan and the one on the table depicting the doges, are legible but clearly abraded, a sign that the two plates had already changed hands. The table of the doges had been produced by Valegio during the reign of Leonardo Donà (1606-12) and therefore the plate was updated with the addition of the portraits of the last five doges in the lower right corner. It is precisely from the last doge portrayed, Francesco Contarini (1623-24) that we derive the date of this edition, certainly prior to 1625. The only plate of the map was then reprinted during the seventeenth century by Stefano Scolari, Domenico Lovisa and Giovanni Antonelli. Our example is of fifth state of seven described in Bifolco-Ronca, with the address of Stefano Mozzi Scolari added at lower right. Circulation dated between 1640 and 1660. Etching and engraving, impressed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Magnificent and rare perspective map of Venice. Bibliografia ' Bifolco-Ronca, ' Cartografia e topografia italiana del XVI secolo, tav. 1273, V/VII; Bury (2001): p. 181, n 118; Cassini (1971): n. 30; Moretto (2001): nn. 53, 110; Nagler, (1911): XVIII, p. 154; Schulz (1970): p. 61, nn. 60-63. Cfr.
Logo Maremagnum it