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Stampe

ROSSINI Luigi

Veduta Generale del Tempio di Venere, e Roma

1821

280,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1821
Luogo di stampa
Roma
Formato
540 X 375
Incisori
ROSSINI Luigi
Descrizione
Luigi Rossini incisore. Vedute di roma 1817 - 1850, catalogo della mostra a cura di L. Gavazzi, M. E. Tottoni, Roma Palazzo Braschi, 7 aprile - 15 luglio 1982. Roma

Descrizione

LE ANTICHITA ROMANELa serie delle vedute di Antichità Romane, composta di 101 tavole, viene realizzata con il ricavato della e vendita dei rami della Raccolta di cinquanta principali vedute di antichità tratte dai scavi fatti in Roma in questi ultimi tempi divise in 40 vedute edita nel 1817.Con quest’opera, per il numero delle tavole e per il formato prescelto, di grandi dimensioni, l’incisore vuole affermarsi come figura di primo piano nel mondo artistico romano.In quest’opera Rossini si cimenta in un diretto confronto con il suo predecessore G. B. Piranesi che costituisce un punto di riferimento per un incisore di vedute antiche, per quanto riguarda l’originalità e l’ampiezza della riproduzione. Il Rossini, oltre a sottolineare la sua influenza nella scelta del titolo e di alcune didascalie, usa frequentemente le medesime inquadrature e identici punti di vista del maestro veneziano. Altro elemento riconducibile a Piranesi è l’uso della luce e dei forti contrasti chiaroscurali. In queste tavole raggiunge una certa padronanza del mezzo tecnico che gli permette di cimentarsi in inquadrature più complesse nelle quali si nota un’organizzazione spaziale molto articolata. Nelle tavole è frequente il ricorso al taglio diagonale della veduta, consentendogli una più ampia possibilità di graduare i chiaroscuri in profondità.Tuttavia essendo l’opera composta da molte tavole presenta una certa discontinuità ed è possibile riscontrare in alcune di esse qualche incertezza nella impostazione prospettica ed alcune durezze nel segno.Rimanendo fedele alla tradizione corrente, la scelta dei soggetti operata dal Rossini non introduce nessuna novità; sono infatti rappresentati tutti i più importanti monumenti e luoghi archeologici di Roma. Elementi di novità sono sottolineati dalla registrazione puntuale dei lavori di indagine e di scavo intrapresi in quegli anni che dalla originalità delle inquadrature. Di particolare interesse da un punto di vista documentario sono le ultime quattro incisioni relative alla distruzione della Basilica di San Paolo fuori le mura, in seguito all’incendio del 15 luglio 1823.La volontà di voler animare le vedute, restituendo il monumento al suo contesto storico e la propria inadeguatezza nel campo della figura porta Rossini ad una collaborazione con Bartolomeo Pinelli, incisore romano, interprete e illustratore del costume e della vita popolare; a cui si devono le figure e i gruppi caratteristici che corredano le vedute. Pinelli in alcuni casi, riprende i motivi tratti dalle sue precedenti raccolte di Costumi pittoreschi romani. ROMAN ANTIQUITIESThe series of views Antichità Romane, made of 101 plates, was realized with the proceeds of the sale of the plates used for Raccolta di cinquanta principali vedute di antichità tratte dai scavi fatti in Roma in questi ultimi tempi divided in 40 views, published in 1817. This is the work with which the artist wanted to become one of the most important artists in the Roman cultural life; we can state that if we consider the size of the work and the subject he choose. In this work Rossini tested himself with his predecessor, G. B. Piranesi, who was considered as a point of reference when it came to ancient views and originality. Rossini, was deeply influenced by Piranesi, as it can be seen in the title, the legends, the same points of views and framing. Another important element he took from Piranesi is the use of light and the contrast of chiaroscuro. In these plates Rossini reached the higher mastery of the technique, realizing also extremely particular framings and a new and complex organization of the space. In the plates quite common is the diagonal view of the subject, which gave him the possibility to elaborate more the chiaroscuro.However, since the work is made of many plates, it is quite discontinuous and some of the plates present some indecision in the perspective formulation and a little harshness in the mark. Always following the tradition of his time, Rossini’s choice of the subjects does not present any kind of originality; he actually depicted all the main archaeological sites and monuments of Rome. The sole novelty is represented by the precise record of the excavation works and analysis. Quite interesting, from a documental point of view, are the last four engravings depicting the destruction of the Basilica of St. Paul outside the wall, after the fire of July the 15th, 1823.The will to give life to his views, the reinstatement of the monuments to their historic context and the fact that he was not good with figures, brought Rossini to start a partnership with Bartolomeo Pinelli, Roman engraver and costume illustrator of daily life. He was the one who realized the figures of Rossini’s views. Sometimes Pinelli took the subjects from his previous collection Costumi pittoreschi romani. Cfr. Luigi Rossini incisore. Vedute di roma 1817 - 1850, catalogo della mostra a cura di L. Gavazzi, M. E. Tottoni, Roma Palazzo Braschi, 7 aprile - 15 luglio 1982. Roma
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