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Stampe

Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima 1734 – Bologna 1802)

Un Santo, 1780-90

700,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italia)

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Dettagli

Incisori
Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima 1734 – Bologna 1802)
Soggetto
Religione Incisione
Lingue
Italiano

Descrizione

Acquaforte
misure: 108 x 96

Pittore e scultore italiano nato in una famiglia di artisti, figlio del pittore Giuseppe e fratello di Ubaldo anch'egli pittore. Si formò all'Accademia Clementina di Bologna dove ebbe maestri come Felice Torelli, scultore ed anatomista, e Ercole Lelli. Si distinse subito tra gli altri accademici vincendo con raffinati rilievi numerosi Premio Marsili e con nudi d’accademia diversi Premio Fiori. Intorno agli anni '50 si possono far risalire le sue prime opere pittoriche e per quanto riguarda l'opera grafica molto importante è l'amicizia con il mercante Antonio Buratti. Questo lo coinvolse nell'impresa di riprodurre in tavole incise gli affreschi di Pellegrino Tibaldi e di Nicolò dell’Abate a Palazzo Poggi. Sollecitato da questa prima commissione Gaetano eseguirà altri disegni riproducenti i più significativi dipinti delle chiese di Bologna e grazie a questi otterrà un “viaggio-premio” a Venezia (1760), attraverso il quale il giovane artista conobbe dal vivo la pittura di quella città, da Tiziano a Tiepolo. La produzione artistica si divide tra una religiosità equilibrata e la scherzosa pittura profana dove i soggetti mitologici si alternano a temi desunti dai grandi scrittori classici.

Il volto del Santo, colto di profilo e da un ardito scorcio dall'alto, e le mani dalle caratteristiche dita lunghe e nodose con il rosario sono i veri protagonisti di questa incisione. Pare che Gaetano sia più interessato alla composizione barocca che a raffigurare un personaggio vero e proprio.  Il foglio pare rientrare nel genere noto come teste di carattere.
Impressione eccellente, dal tratto deciso e dai neri vibranti.
Forti contrasti chiaroscurali esaltano l'espressione del volto e descrivono minuziosamente le mani.
Margini regolari oltre l'impronta del rame. Ottimo stato di conservazione, fatta eccezione per un piccolo difetto di impressione nella zona scura dietro l'orecchio del Santo.
Foglio controfondato in antico. Frammento di filigrana cerchio non identificabile.

Bibliografia: Alexandre De Vesme, Le peintre graveur italien, Milano 1906; G.G.Bertelà – S.Ferrara, Incisori bolognesi ed emiliani del sec. XVIII, Bologna 1974.