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Stampe

RUSCELLI Girolamo

Toscana Nuova Tavola

1561

475,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1561
Luogo di stampa
Venezia
Formato
263 X 184
Incisori
RUSCELLI Girolamo

Descrizione

Carta tratta dalla ' Geographia di Claudio Tolomeo, a cura di Girolamo Ruscelli, pubblicata in Venezia in più edizioni tra il 1561 ed il 1598. La carta è basata sulla “Geografia” di Giacomo Gastaldi (1548), che probabilmente disegnò personalmente anche queste mappe, che vennero incise dai fratelli Livio e Giulio Sanuto. Il prototipo di questa carta è, però, sicuramente la ' Chorographia Tusciae ' di Girolamo Bellarmato del 1536. La peculiarità di queste mappe è che sono incise due per lastra e successivamente tagliate; questo il motivo per cui il segno del rame appare solo in tre lati della mappa. Il testo del Ruscelli e le sue carte sono considerate come il miglior atlante moderno fino alla prima versione del ' Theatrum ' ' Orbis Terrarum ' di Abraham Ortelius (1570). Solo la loro larga diffusione ne impedisce una valutazione sostenuta nel mercato antiquario. L'opera infatti ebbe una prima stesura nel 1561, stampata da Vincenzo Valgrisi che ne curò anche la ristampa del 1562. Tre sono le edizioni firmate da Giordano Ziletti (due nel 1564 e una del 1574), mentre nel 1597 viene edita dai fratelli Calignani. Tutte queste edizioni contengono 64 tavole. Nel 1598 e 1599 vengono alla luce le due edizioni curate da Giuseppe Rosaccio e stampate dagli Eredi di Melchior Sessa. Queste ultime due edizioni comprendono 69 tavole; sono infatti aggiunte la carta del planisfero e dei continenti di Rosaccio. “La ' Chorographia Tusciae ' di Girolamo Bellarmato (o Bellarmati) rappresenta il prototipo della cartografia a stampa della regione. Di forma leggermente trapezoidale, è composta da quattro fogli uniti. Sebbene priva di scala grafica, dal valore dei gradi di latitudine possiamo ricostruire il valore della riduzione, pari a 1:325.000 circa. Nella lunga dedica a Valerio Orsini, generale dell’esercito dei Medici, l’autore specifica che la carta è utile per la professione sua presentandola perciò quale strumento ad uso militare, politico e amministrativo. Questo prodotto cartografico si basa su dati ricavati da una sistematica osservazione diretta, da misurazioni e rilievi effettuati dall’autore sul territorio. Viene data attenzione a tutti gli aspetti geografici; per i centri abitati la grandezza della raffigurazione è rapportata all’entità della popolazione. Molto curata l’idrografia, ben evidenziata l’orografia che è disegnata con dei coni, di maggiori dimensioni per i rilievi più importanti. Questo pregevole ed innovativo lavoro fu preso a modello per molti anni a seguire ed ebbe numerose derivazioni. Come osserva Biasutti (1908), anche Gastaldi utilizzò il rilievo del Bellarmato per comporre la sua carta della penisola (1561). L’opera costituisce altresì la base per le carte della regione che i fiamminghi Abraham Ortelius (1570) e Gerard Mercator (1587) inseriscono nei rispettivi atlanti. Della carta è oggi noto un solo esemplare, conservato all’Archivio di Stato di Firenze” (cfr. ' Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo ' p. 1961). Acquaforte e bulino, in ottimo stato di conservazione. Map taken from ' Geographia di Claudio Tolomeo ' edited by Girolamo Ruscelli, published in Venice in several editions between 1561 and 1598. The maps is based on the ' Geografia ' by Giacomo Gastaldi (1548), who probably also personally drew these maps, which were engraved by the brothers Livio and Giulio Sanuto. ' The prototype of this map, however, is surely Girolamo Bellarmato's Chorographia Tusciae of 1536. The peculiarity of these maps is that they are engraved two for plate and subsequently cut; this is why the copper sign only appears on three sides of the map. Ruscelli's text and his maps are considered to be the best modern atlas up to the first version of Abraham Ortelius' ' Theatrum Orbis Terrarum ' (1570). Only their widespread diffusion prevents a sustained evaluation in the antiquarian market. In fact, the work had a first edition in 1561, printed by Vincenzo Valgrisi who also edited the 1562 reprint. There are three editions signed by Giordano Ziletti (two in 1564 and one in 1574), while in 1597 it was published by the Calignani brothers. All these editions contain 64 plates. In 1598 and 1599 the two editions edited by Giuseppe Rosaccio and printed by the heirs of Melchior Sessa came to light. These last two editions include 69 plates; in fact, Rosaccio's map of the planisphere and continents has been added. “La ' Chorographia Tusciae ' di Girolamo Bellarmato (o Bellarmati) rappresenta il prototipo della cartografia a stampa della regione. Di forma leggermente trapezoidale, è composta da quattro fogli uniti. Sebbene priva di scala grafica, dal valore dei gradi di latitudine possiamo ricostruire il valore della riduzione, pari a 1:325.000 circa. Nella lunga dedica a Valerio Orsini, generale dell’esercito dei Medici, l’autore specifica che la carta è utile per la professione sua presentandola perciò quale strumento ad uso militare, politico e amministrativo. Questo prodotto cartografico si basa su dati ricavati da una sistematica osservazione diretta, da misurazioni e rilievi effettuati dall’autore sul territorio. Viene data attenzione a tutti gli aspetti geografici; per i centri abitati la grandezza della raffigurazione è rapportata all’entità della popolazione. Molto curata l’idrografia, ben evidenziata l’orografia che è disegnata con dei coni, di maggiori dimensioni per i rilievi più importanti. Questo pregevole ed innovativo lavoro fu preso a modello per molti anni a seguire ed ebbe numerose derivazioni. Come osserva Biasutti (1908), anche Gastaldi utilizzò il rilievo del Bellarmato per comporre la sua carta della penisola (1561). L’opera costituisce altresì la base per le carte della regione che i fiamminghi Abraham Ortelius (1570) e Gerard Mercator (1587) inseriscono nei rispettivi atlanti. Della carta è oggi noto un solo esemplare, conservato all’Archivio di Stato di Firenze” (cfr. ' Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo ' p. 1961). Etching and engraving, in good condition. Cfr.
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