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Stampe

Giuseppe Cammarano (Sciacca 1766 – Napoli 1850)

Studio per un Aiace

2300,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italia)

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Dettagli

Incisori
Giuseppe Cammarano (Sciacca 1766 – Napoli 1850)
Lingue
Italiano

Descrizione

Disegno a penna su carta vergellata
misure: mm 200/205 × 140

Giuseppe Cammarano è un artista poliedrico poeta, attore e scenografo per il Teatro San Carlo di Napoli, si è formato a Napoli sotto Fedele Fischetti. Protagonista di una rapida e brillante carriera, lavora come frescante (palazzo reale di Napoli e reggia di Caserta) e ritrattista per la famiglia reale dei Borbone dai quali, grazie all'incoraggiamento di J. P. Hackert, riceve una borsa di studio per recarsi a Roma fra il 1786 e il 1788 dove entra in ottimi rapporti con J L David e dove certamente deve aver visitato lo studio dello scultore Canova. Torna poi a Napoli, nel 1806 viene nominato Professore di Pittura e Vice-direttore della locale Accademia. Il periodo di maggior splendore è probabilmente quello sotto il regno di Gioacchino Murat (1806 – 1815), ove Cammarano predilige i soggetti classici con valenza allegorica; proprio a questa fase è probabilmente da datare il presente disegno.

Il soggetto, Aiace, è un esempio tipico dell’ideale classico a cui tende tutta la teoria neoclassica. E’ interessante notare una certa analogia nella postura con l’omonima scultura di Canova del 1811: la posizione delle gambe e l’espediente del braccio destro volto all'indietro che segue le torsione del busto esprimono tutta la forza e l’eroicità dell’uomo. Il disegno reca antica attribuzione a Francesco Hayez, forse per la eco che la versione dipinta dell’Aiace (1822) ebbe all'epoca. Tuttavia non vi è nessuna corrispondenza grafica o stilistica con i disegni di Hayez, l’antica attribuzione è da escludere. Ben più pertinente è la corrispondenza con l’attività grafica di Giuseppe Cammarano. Un confronto con due incisioni di simili soggetti (vedi Teeuwisse) non lasciano alcun dubbio Si noti nello specifico la resa della sequenza delle costole, descritte quasi come un intarsio; la sagoma squadrata dei piedi; il dettaglio della minuziosa descrizione del volto e dell’elmo, sono queste tutte caratteristiche grafiche specifiche dell’autore napoletano.

Foglio applicato nel XIX secolo ad altro supporto cartaceo. Frammento di filigrana “quadrupede su piedistallo e lettere TM”. Ottimo stato di conservazione eccetto presenza di leggero foxing.

Bibliografia di confronto: Nicolaas Teeuwisse, “Selected prints I”, Berlino, 2005, n 39