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Stampe

BLAEU Willem Janszoon

Sicilia Regnum

1640

900,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1640
Luogo di stampa
Amsterdam
Formato
500 X 390
Incisori
BLAEU Willem Janszoon

Descrizione

Carta geografica eseguita sul modello di Giovanni Antonio Magini. La carta compare per la prima volta nel terzo volume del ' Theatrum. ' Secondo Koeman viene pubblicata in primis nell'edizione francese del 1640, dal titolo ' Le Theatre du Monde ou Nouvel Atlas, ' Mis en lumiere par Guillaume & Jean Blaeu. ' Troisieme partie. A Amsterdam, Chez Iean & Corneille Blaeu MDCXL. Il terzo volume del ' Theatrum ' contiene 58 carte dell'Italia e 4 della Grecia (cfr. Koeman, ' Atlas Neerlandici, pp. 160-162, Bl 35A). Le carte dell'italia derivano tutte dall'opera di Giovanni Antonio Magini. Tuttavia, sembra più probabile che il Blaeu si basi sue quelle di Hendrick Hondius e Johannes Janssonius pubblicate nel ' Theatrum Italiae in quo Eius Regna, Domina, Ducatus, Et Speciatim Illorum Provinciae, Tabulis Accuratissimis, Iam, De Novo in Lucem Editio, Describunter, Quorum Sequens Pagina Indicabit, stampato ad Amsterdam da Hendrick Hondius nel 1636. ' Willem Janszoon Blaeu, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam. Nel 1630, dopo aver comprato alcune lastre dell’atlante del Mercator da Jodocus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di ' Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante ' Atlas Novus ' o ' Theatrum Orbis Terrarum, ' in sei libri. Dopo la sua morte, Joan (Johannes) continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus ' intorno al 1655. Fu inoltre autore di un ' Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati nel 1662 -72, dei quali uno dedicato all'Italia. Sebbene pubblicate dopo la morte di Willem Janszoon Blaeu (1638) le carte spesso recano il suo imprint. Non è dato sapere se fossero tutte già pronte o se i figli Johannes e Cornelis le compilarono postume. “La complessa vicenda della pubblicazione degli atlanti dei Blaeu, recentemente ricostruita, presenta problemi biblioteconomici davvero complessi. ' L'11 febbraio del 1634 Willem Janszoon Blaeu (ca 1571- 1638) aveva annunciato, in un gazzettino di Amsterdam, la sua intenzione di realizzare l'atlante in quattro lingue con carte assolutamente originali, appositamente incise e con testi descrittivi. Fu così che la carta della Sicilia ap- parve nel breve arco di un anno in quattro edizioni del- l'Atlante di Blaeu, pubblicato in due volumi e in differenti lingue: in tedesco nel 1634, in latino, olandese e francese nel 1635. Nello stesso 1635 si annunciava anche l'uscita del terzo e del quarto volume che videro la luce solo nel 1640 (Italia e Grecia) e nel 1645. La Sicilia è una copia pressoché fedele si nota solo qualche spostamento nella posizione dei toponimi - della carta di Mercatore del 1589. Il rame di Mercatore, a sua volta, fu acquisito da Janssonius, editore concorrente di Blaeu, che lo pubblicò, con alcune modifiche al cartiglio, nel 1636. Per tale motivo le carte di Blaeu e di Janssonius si somigliano moltissimo al punto da ingenerare l'equivoco che il secondo si sia rifatto alla carta di Blaeu, pubblicata un anno prima. Willem Jansz. Blaeu apparteneva a una facoltosa famiglia anabattista di Amsterdam e può a ragione definirsi come il più importante e influente cartografo olandese del '600, un editore di statura europea. Il padre di Willem non viveva ad Amsterdam in quanto svolgeva la sua attività mercantile ad Alkmaar. Willem nacque li oppure nel vicino villaggio di Uitgeest ove ebbe la sua prima formazione scolastica. Da giovane si trasferì ad Amsterdam per lavorare con il cugino Cornelis Pietersz. Hooft e intraprendere la stessa attività del padre, mercante errante. Invece, il giovane Willem si mostrò molto più interessato alle materie scientifiche e in particolare all'astronomia. Nel 1595 parti per la Danimarca per studiare astronomia con Tycho Brahe a Ven, dove spese un intero inverno. I due rimasero in contatto ne- gli anni successivi, come risulta dall'invio che Blaeu fece a. Map executed on the model of Giovanni Antonio Magini. The map first appears in the third volume of the ' Theatrum. According to Koeman it is first published in the French edition of 1640, entitled ' Le Theatre du Monde ou Nouvel Atlas, Mis en lumiere par Guillaume & Jean Blaeu. Troisieme partie. In Amsterdam, Chez Iean & Corneille Blaeu MDCXL. The third volume of the ' Theatrum ' contains 58 maps of Italy and 4 of Greece (see Koeman, ' Atlas Neerlandici, pp. 160-162, Bl 35A). The maps of Italy are all derived from the work of Giovanni Antonio Magini. However, it seems more likely that Blaeu relies on those of Hendrick Hondius and Johannes Janssonius published in ' Theatrum Italiae in quo Eius Regna, Domina, Ducatus, Et Speciatim Illorum Provinciae, Tabulis Accuratissimis, Iam, De Novo in Lucem Editio, Describunter, Quorum Sequens Pagina Indicabit, ' printed in Amsterdam by Hendrick Hondius in 1636. Willem Janszoon Blaeu, started in 1599 his business as a builder of globes and astronomical instruments in Amsterdam. In 1630, after buying some plates of the Mercator atlas from Jodocus Hondius II, he was able to publish a volume of 60 maps under the title ' Atlantis Appendix. Five years later, he published the first two volumes of his atlas ' Atlas Novus ' or ' Theatrum Orbis Terrarum, in six books. After his death, Joan (Johannes) continued his father's work, completing the entire six-volume ' Atlas Novus ' series around 1655. He was also the author of an ' Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumes published in 1662 -72, one of which was devoted to Italy. Although published after the death of Willem Janszoon Blaeu (1638) the maps often bear his imprint. It is not known whether they were all ready-made or if his sons Johannes and Cornelis completed them posthumously. “La complessa vicenda della pubblicazione degli atlanti dei Blaeu, recentemente ricostruita, presenta problemi biblioteconomici davvero complessi. ' L'11 febbraio del 1634 Willem Janszoon Blaeu (ca 1571- 1638) aveva annunciato, in un gazzettino di Amsterdam, la sua intenzione di realizzare l'atlante in quattro lingue con carte assolutamente originali, appositamente incise e con testi descrittivi. Fu così che la carta della Sicilia ap- parve nel breve arco di un anno in quattro edizioni del- l'Atlante di Blaeu, pubblicato in due volumi e in differenti lingue: in tedesco nel 1634, in latino, olandese e francese nel 1635. Nello stesso 1635 si annunciava anche l'uscita del terzo e del quarto volume che videro la luce solo nel 1640 (Italia e Grecia) e nel 1645. La Sicilia è una copia pressoché fedele si nota solo qualche spostamento nella posizione dei toponimi - della carta di Mercatore del 1589. Il rame di Mercatore, a sua volta, fu acquisito da Janssonius, editore concorrente di Blaeu, che lo pubblicò, con alcune modifiche al cartiglio, nel 1636. Per tale motivo le carte di Blaeu e di Janssonius si somigliano moltissimo al punto da ingenerare l'equivoco che il secondo si sia rifatto alla carta di Blaeu, pubblicata un anno prima. Willem Jansz. Blaeu apparteneva a una facoltosa famiglia anabattista di Amsterdam e può a ragione definirsi come il più importante e influente cartografo olandese del '600, un editore di statura europea. Il padre di Willem non viveva ad Amsterdam in quanto svolgeva la sua attività mercantile ad Alkmaar. Willem nacque li oppure nel vicino villaggio di Uitgeest ove ebbe la sua prima formazione scolastica. Da giovane si trasferì ad Amsterdam per lavorare con il cugino Cornelis Pietersz. Hooft e intraprendere la stessa attività del padre, mercante errante. Invece, il giovane Willem si mostrò molto più interessato alle materie scientifiche e in particolare all'astronomia. Nel 1595 parti per la Danimarca per studiare astronomia con Tycho Brahe a Ven, dove spese un intero inverno. I due rimasero in contatto ne- gli anni successivi, come risulta dall'invio che Blaeu fece a Thyco delle proprie osservazioni sull'eclisse di Luna del. Cfr.