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Stampe

SILVESTRE Israel

S. Maria Maggiore

1650

200,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1650
Formato
255 X 125
Incisori
SILVESTRE Israel

Descrizione

Veduta tratta dalla serie ' Les stations de Rome. ' Il Silvestre, incisore e disegnatore, nasce a Nancy nel 1621. Come era consuetudine all'epoca, fece diversi viaggi in Italia per copiare i vecchi maestri e per migliorare le sue abilità con i più grandi maestri. Faucheux fissa le date di questi viaggi, il primo prima del 1640 (Israel non aveva ancora 20 anni), il secondo dal 1643 al 1644 e l'ultimo intorno al 1653. Israel portò con sé molte vedute dell'Italia, quasi tutte incise. Fino al 1659, fece altri viaggi in Francia e in Lorena, da cui trasse molti disegni e incisioni. Il suo stile fu, all'inizio, piuttosto sciolto, ma dal 1643 in poi divenne più raffinato e delicato, acquisendo accuratezza e precisione senza essere asciutto, risultando a volte simile a quello di Jacques Callot o di Stefano della Bella, con i quali ebbe rapporti di amicizia attraverso il suo zio materno e mentore, l’editore Israël Henriet. Accanto alle testimonianze per la Roma antica mostrò ben presto un grandissimo interesse per la città "moderna", divenendo uno dei precursori del vedutismo - non solo nel campo incisorio - anticipando artisti come Lievin Cruyl e Gaspar van Wittel. È praticamente impossibile fare un inventario completo delle opere di Israël Silvestre, tanto era prolifico l'artista. Ha lasciato numerosi disegni e più di mille incisioni. Tra le sue opere più belle, possiamo tuttavia menzionare le numerose e complesse “piccole” suite (composte da poche tavole) sulle piazze, le chiese e le antichità di Roma. Acquaforte, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia L. E. Faucheux, Catalogue raisonné de toutes les estampes qui forment l'oeuvre d'Israel Silvestre: précédé d'une notice sur sa vie (1857), n. 2.5; F. Baré, Israël Silvestre et sa famille, suivi du catalogue de son oeuvre (1885), n. 811. View taken from the series ' Les stations de Rome. ' Les stations de Rome, suite of 10 numbered pieces, not including the title. The inscriptions of this suite are in French (italic characters) and in Latin (Roman characters). The title of each piece which separates the Latin inscription from the French inscription is in Italian and in large characters. Silvestre, engraver and draftsman, was born in Nancy in 1621. As was customary at the time, he made several trips to Italy to copy the old masters and to improve his skills with the greatest masters. Faucheux fixes the dates of these trips, the first before 1640 (Israel was not yet 20 years old), the second from 1643 to 1644 and the last around 1653. Israel brought with him many views of Italy, almost all of them engraved. Until 1659, he made other trips to France and Lorraine, from which he took many drawings and engravings. His style was, at the beginning, rather loose, but from 1643 onwards became more refined and delicate, acquiring accuracy and precision without being dry, resulting sometimes similar to that of Jacques Callot or Stefano della Bella, with whom he had friendly relations through his maternal uncle and mentor, the publisher Israël Henriet. Alongside the testimonies to ancient Rome, he soon showed great interest in the "modern" city, becoming one of the precursors of vedutism - not only in the field of engraving - anticipating artists such as Lievin Cruyl and Gaspar van Wittel. It is quite impossible here to make a complete inventory of Israël Silvestre's works, so prolific was the artist. He left numerous drawings and more than a thousand engravings. However, among his most beautiful works, we can mention the many complex "small" suites (composed of a few plates) on the squares, churches and antiquities of Rome. Etching, in excellent condition. Bibliografia L. E. Faucheux, Catalogue raisonné de toutes les estampes qui forment l'oeuvre d'Israel Silvestre: précédé d'une notice sur sa vie (1857), n. 2.5; F. Baré, Israël Silvestre et sa famille, suivi du catalogue de son oeuvre (1885), n. 811. Cfr.
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