Venezia circa 1572/85. In-ottavo oblungo, legatura in pergamena molle coeva, con titolo manoscritto al dorso, 168 piante di città finemente incise in rame al bulino, irregolarmente intervallate da pagine bianche, leggeri aloni di umidità su alcune carte, per il resto in ottime condizioni. Antica iscrizione sul retro della copertina “Anno 1572. Opere di Martino Rota e di Francesco Valegio. Esemplare primitivo dell’opera, databile al massimo al 1585, privo del frontespizio, che verrà realizzato solo per la prima edizione della Raccolta (1590 circa). L’opera è composta solo dalle prime 168 tavole, tutte finemente incise, ricche di tono e contrasto, tipici delle prime tirature. I fogli bianchi che intervallano le tavole, erano probabilmente destinati ad accogliere le immagini delle altre città che mano a mano venivano prodotte. Francesco Valegio incisore e stampatore, è attivo tra il 1570 e il 1643. Secondo il Gori Gandellini, sarebbe nato a Bologna verso il 1560; la sua attività di incisore e stampatore si svolse prevalentemente a Venezia, spesso in collaborazione con altri stampatori tra cui Catarino Doino. L’opera cartografica più impegnativa del Valegio è appunto la Raccolta di le più illustri et famose città di tutto il mondo; le tavole presenti nella corpus sono prive di data, ad eccezione di Algeri, Costantinopoli e Rodi firmate da Martino Rota da Sebenico, dove compare l’anno 1572. Le piante e le vedute che presentano la firma del Rota costituiscono il nucleo più antico della raccolta e fanno desumere che il progetto editoriale probabilmente sia stato avviato dall’incisore dalmata agli inizi degli anni ’70 del XVI secolo e lasciato incompiuto a seguito del suo trasferimento, nel 1573, a Vienna come ritrattista di corte. La presenza di tali carte ha portato a datare l’opera al 1579. Tuttavia, una data così anticipata riferita all’intera raccolta, sembrerebbe molto improbabile, in quanto andrebbe a contrastare con i dati biografici del Valegio. Molte delle immagini riprendono modelli figurativi apparsi nei primi volumi del Civitates Orbis Terrarum editi tra il 1572 ed il 1588 dai cartografi Georg Braun e Franz Hogenberg. Pertanto, è molto più plausibile che il Valegio iniziò ad osservare le tavole incise da Martino Rota, verso il 1580, per poi ampliare e pubblicare la raccolta, nell’ultimo ventennio del secolo. Nell’intera raccolta di incisioni, precisamente 112 recano la firma o le sigle del Valegio, al quale si può senza alcuno dubbio attribuire la paternità dell’intera opera. Col passare degli anni la Raccolta vide incrementare il numero delle immagini fino a raggiungere il numero di 322 nella versione finale curata da Domenico Rascicotti (altro editore attivo a Venezia), che collaborò con il Valegio. Le tavole furono incise da tutt’altra mano, molto più grossolana e imprecisa; 69 piante e vedute che si distinguono dalla precedente serie per una differente impaginazione, recano tutte nella parte bassa una striscia bianca (18 mm) nella quale spesso, ma non sempre, compaiono titoli e descrizioni riguardanti la città rappresentata nell’immagine. Le copie che presentano queste caratteristiche sono quelle conservate a Venezia, Firenze e Washington. Le dimensioni variabili degli esemplari, portano a pensare che il volume abbia avuto una gestazione lunga e articolata. Le copie presenti a Roma, Firenze e Londra si compongono di un numero variabile di tavole, tra 234 e 250, e contengono, tutti e tre gli esemplari, le 112 carte firmate dal Valegio. Bibliografia: Almagià p. 10, Cremonini p. 15/17, Valerio, Piante e vedute di Napoli pp. 75/87. Venice, circa 1572/85. Octavo oblungo, contemporary vellum binding with manuscript title, and 168 engraved plates, signed by Valegio and Martino Rota. La “Raccolta di le piu illustri et famose citta di tutto il mondo”, published by Francesco Valegio in Venice towards the end of the XVI century, containing about 322 plans and views of the main cities of the World. There are different examples of this work, every one with a different number of plates and without an index. Many of these plates have been afterwards included in Donato Rasciotti's <”Nuova raccolta di tutte le più illustri et famose città di tutto il mondo”, printed at the end of the XVI century. It is still, however, quite unclear whether Valegio or Rasciotti published first his collection. Francesco Valegio was born in Bologna around 1560, even though some say he might have been born in Verona; as engrver and calcographer, he worked in Venice, very often in association with other publishers. The plates of his Raccolta, which can be considered his most important work, do not bear any date, except for those of Algeri, Costantinopoli and Rodi, signed by Martino Rota, dated 1572. The city plans signed by Rota, (engraver born in Sebenico who worked in Venice until 1573), are the most ancient core of the work, which make us think that this work has been planned by Rota himself. Many plates recall the figurative models of the “Civitates Orbis Terrarum” printed between 1572 and 1588 (afterwards reissued until 1617) by Georg Braun and Franz Hogenberg. It is therfore possible that Valegio started to select the plates by Rota around 1580 and afterwards enlarged his collection at the end of the century. 112 plates bear Valegio's signature or monogram and as many can be ascribed to him; 69 have been ascribed to an unkwown artist. The collection was extremely successful and became the base for the following copies. Valegio's plate have been reissued by Raffaello Savonarola (Lasor a Varea) in the Universus Terrarum Orbis in 1 713. Very rare Cfr.