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Stampe

Giovanni Volpato (Angarano, 1735 – Roma, 1803)

Modestia e Vanità, 1770

300,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italia)

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Dettagli

Incisori
Giovanni Volpato (Angarano, 1735 – Roma, 1803)
Lingue
Italiano

Descrizione

Acquaforte e bulino
misure: foglio mm 315 x 370; lastra mm  270 x 261

Incisore e ceramista italiano è stato tra i più importanti collezionisti antiquari e mediatori di antichità della fine del Settecento. Nel 1760 iniziò la sua collaborazione con la Calcografia Remondini sotto la guida di Antonio Baratti. In occasione di una visita a Bassano il famoso incisore Bartolozzi (Firenze 1727 - Lisbona 1815) notò con ammirazione alcune sue opere e lo incitò a trasferirsi a Venezia. Lì iniziò una feconda attività, collaborando con Giuseppe Wagner, Domenico Maggiotto ed appunto Bartolozzi. Nel 1771 si trasferisce a Roma per riprodurre con Giovanni Ottaviani gli affreschi di Raffaello nelle Logge Vaticane, e qui si dedica all'incisione dei grandi maestri (Tintoretto, Veronese, Poussin, Leonardo e altri). Volpato diresse anche una scuola e si specializzò nel campo del ritratto. A Roma conobbe Angelica Kauffmann, Antonio Zucchi e Girolamo Zulian, collezionista e conoscitore d'arte. Fu quest'ultimo a commissionare ad Antonio Canova il Teseo e il Minotauro nel 1781, l'unico marmo canoviano di cui si conosca una versione in biscuit modellata da Volpato.

Vengono rappresentate in quest'opera due figure femminili a mezzo busto, una avvolta nel vestito di una suora, l'altra vestita con abiti ricchi che regge un fiore. Incisione, tratta dal dipinto di Leonardo Da Vinci, è pubblicata nel volume di G. Hamilton, Schola Italica Picturae, Roma 1773.

Impressione eccellente. Le figure, descritte nei minimi dettagli emergono, attraverso neri decisi e vibranti, dallo sfondo. Ampi margini oltre la battuta del rame. Ottimo stato di conservazione.
Firmata e datata in lastra in basso a destra: "Johannes Volpati sculp. 1770". Intitolata al centro: "Modestia et Vanitas Romae in aedibus Barberinis" e in lastra a sinistra: "'Leonardus da Vinci pinxit".

Bibliografia: Marini 1988,164; Charles le Blanc, 73.