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Stampe

DUPERAC Etienne

Meta Sudans e Colonna Rostrata

1575

1000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1575
Formato
310 X 455
Incisori
DUPERAC Etienne

Descrizione

Acquaforte, 1575, datato e firmato in lastra in basso a destra Excudebat Antonius Lafreri Roma[e] MDLXXV. Sebbene non firmata dall’incisore, evidenze stilistiche non lasciano dubbi sull’assegnazione della lastra a Etienne Duperac. Esemplare nel primo stato di quattro, avanti l’indirizzo di Giovanni Orlandi. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva con filigrana “pellegrino in uno scudo” (Woodward n. 9), con margini su tre lati, margine coevo aggiunto al lato destro, in ottimo stato di conservazione. Iscritto in alto a sinistra: «C[aius] Duilius consul primus Romanorum Poenis claße deuictis de nauali uictoria triumphum egit. Ob eam rem ei in foro Rom[ano] posita[m] fuiße statuam ex S[enatus] C[onsultu] una cu[m] columna rostrata uarij auctores prodidere. Eius columnam stylobata[m] sup[eri]oribus annis ex Capitolinis ruderibus uersus foru[m] egestam, nunc autem in Capitolium translatam, in gratia[m] antiquitatis studiosorum ea qua restituta est forma cu[m] inscriptione ipsa typis mandauimus» [Sconfitti con la flotta i Cartaginesi in vittoria navale, Caio Duilio per primo celebrò il trionfo. Vari autori tramandarono che in onore di lui sarebbe stata innalzata nel foro romano, per decreto del Senato, una statua, insieme con una colonna rostrata. Ora, a beneficio degli studiosi di antichità, noi mandiamo in stampa quella colonna stilobate, nell’aspetto che le ha dato il restauro, insieme con la sua iscrizione, [colonna] che anni addietro dai ruderi del Campidoglio era stata portata nel foro e ora è stata in Campidoglio di nuovo riportata] Iscritto in alto a destra: «Metæ sudantis pr[a]eterquam quod in numismatibus aliquot Vespasiani Titi et Domitiani Imp[eratoribus] percussa [sic per: percussis] cernitur, uestigia apud amphitheatru[m] Titi exsta[n]t. Fons fuit sic dictus q[uod] ex eo manaret aqua[m] commoditati populi, ad ludos et spectacula qu[a]e in amphitheatro edeba[n]tur, accedentis» [Oltre a quello che [di essa] si vede su alcune monete coniate dagli imperatori Vespasiano, Tito e Domiziano, della Meta Sudante sussistono le vestigia presso l’anfiteatro di Tito. Era così chiamata la fontana perché da essa emanava acqua a comodità della gente accorsa all’anfiteatro per i ludi e gli spettacoli]. “La denominazione di meta deriva dalla rassomiglianza della fontana con le mete intorno alle quali nel circo giravano le bighe per le corse che tanto appassionavano i Romani. La costruzione della Meta Sudans, a lato della Via Sacra, risale con molta probabilità all’80 d.C., come documenta una moneta di Tito (79-81) di quell’anno, su cui è raffigurata. Era sormontata da una palla di bronzo con fori da cui scendeva l’acqua lungo i lati del cono. Sotto Costantino (306-337) la fontana fu circondata con una grande vasca. Nel 1936 fu demolita per la sistemazione della Via dell’Impero per fare spazio alle manifestazioni fasciste. La Colonna Rostrata, qui abbinata alla Meta Sudans, fu eretta in onore di Cajo Duilio per celebrare la prima vittoria navale sui Cartaginesi del 260 a.C. Il monumento aveva avuto una prima edizione per Francesco e Michele Tramezzino sotto il Pontificiato di Pio V (1566-1572). Le molte, successive edizioni della stampa per i tipi di Orlandi (1602), Hendrick van Schoel e Domenico de Rubeis sono riprova del successo che il soggetto riscuoteva nel Cinque-Seicento” (cfr. Marigliani, ' Lo splendore di Roma nell’Arte incisoria del Cinquecento). L’opera appartiene allo ' Speculum Romanae Magnificentiae, la prima iconografia della Roma antica. La lastra, essendo successiva alla sua pubblicazione, non figura nell'Indice del Lafreri. ' Lo ' Speculum ' ebbe origine nelle attività editoriali di Antonio Salamanca e Antonio Lafreri (Lafrery). Durante la loro carriera editoriale romana, i due editori - che hanno lavorato insieme tra il 1553 e il 1563 - hanno avviato la produzione di stampe di architettura, statuaria e vedutistica della città legate alla Ro. Etching, 1575, dated and signed in plate lower right Excudebat Antonius Lafreri Roma[e] MDLXXV. Although not signed by the engraver, stylistic evidence leaves no doubt that the plate can be ascribed to Etienne Duperac. Example in the first state of four, before Giovanni Orlandi's address. Magnificent proof, richly toned, printed on contemporary virgin paper with "pilgrim in a shield" watermark (Woodward no. 9), with margins on three sides, coeval margin added to right side, in excellent condition. Inscribed at upper left: "C[aius] Duilius consul primus Romanorum Poenis claße deuictis de nauali uictoria triumphum egit. Ob eam rem ei in foro Rom[ano] posita[m] fuiße statuam ex S[enatus] C[onsultu] una cu[m] columna rostrata uarij auctores prodidere. Eius columnam stylobata[m] sup[eri]oribus annis ex Capitolinis ruderibus uersus foru[m] egestam, nunc autem in Capitolium translatam, in gratia[m] antiquitatis studiosorum ea qua restituta est forma cu[m] inscriptione ipsa typis mandauimus" [Having defeated the Carthaginians with the fleet in naval victory, Caius Duilius first celebrated the triumph. Various authors handed down that in his honor a statue would be erected in the Roman forum, by decree of the Senate, along with a rostral column. Now, for the benefit of scholars of antiquity, we send in print that stylobate column, in the appearance that restoration has given it, together with its inscription, [column] which years ago from the ruins of the Capitol had been brought into the forum and has now been in the Capitol again] Inscribed at upper right: "Metæ sudantis pr[a]eterquam quod in numismatibus aliquot Vespasiani Titi et Domitiani Imp[eratoribus] percussa [sic per: percussis] cernitur, uestigia apud amphitheatru[m] Titi exsta[n]t. Fons fuit sic dictus q[uod] ex eo manaret aqua[m] commoditati populi, ad ludos et spectacula qu[a]e in amphitheatro edeba[n]tur, accedentis" [In addition to what [of it] is seen on some coins minted by the emperors Vespasian, Titus and Domitian, vestiges of the Meta Sudante subsist at the amphitheater of Titus. It was so called the fountain because water emanated from it for the convenience of the people who flocked to the amphitheater for ludi and performances]. “The name of meta derives from the fountain's resemblance to the goals around which chariots in the circus circled for the races that so enthralled the Romans. The construction of the Meta Sudans, at the side of the Via Sacra, most likely dates to AD 80, as documented by a coin of Titus (79-81) from that year, on which it is depicted. It was surmounted by a bronze ball with holes from which water flowed down the sides of the cone. Under Constantine (306-337) the fountain was surrounded with a large pool. In 1936 it was demolished for the arrangement of the Via dell'Impero to make space for fascist demonstrations. The Rostrata Column, here combined with the Meta Sudans, was erected in honor of Cajo Duilio to celebrate the first naval victory over the Carthaginians in 260 BC. The monument had had a first edition for Francis and Michael Tramezzino under the Pontificate of Pius V (1566-1572). The many, subsequent editions of the print by Orlandi (1602), Hendrick van Schoel and Domenico de Rubeis are evidence of the success the subject enjoyed in the sixteenth-seventeenth century” (translation from C. Marigliani, ' Lo splendore di Roma nell’Arte incisoria del Cinquecento). The work belongs to the Speculum Romanae Magnificentiae, the earliest iconography of ancient Rome. The Speculum originated in the publishing activities of Antonio Salamanca and Antonio Lafreri (Lafrery). During their Roman publishing careers, the two editors-who worked together between 1553 and 1563-started the production of prints of architecture, statuary, and city views related to ancient and modern Rome. The prints could be purchased individually by tourists and collectors, but they were also purchased in larger groups that were often bound together in. Cfr.
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