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Stampe

Revillas Diego de

Marsorum Dioecesim…

1735

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Antiquarius Libreria (Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1735
Luogo di stampa
Roma
Formato
680x440
Incisori
Revillas Diego de

Descrizione

RARISSIMA carta corografica della diocesi marsicana pubblicata nel 1735 da Diego de Revillas ed incisa da Giovanni Battista Sintes. Nel cartiglio a sinistra troviamo il titolo: “Marsorum diocesim nunc primum trigonometrice delineatam et veteribus quae in eâ extant monumentis vel ineditis vel emendatis adornatam illustriss. ac reverendiss. domino D. Josepho Baronio vigilantiss, Marsorum episcopo / didacus de Revillas Abbas Hieronymianus in Rom. Sap. Archigymnasio Publ. Matheseos Prof. regia Londinensis Societatis et Acad. Instituti scientiarum Bononien. Sodalis obsequii et amicitiae tesseram D. D. D. a. d. MDCCXXXV.” Più in basso, “Jo. Bapta. Sintes sculpsit Romae sup. pmisso”La carta costituisce uno dei primi tentativi di applicare le misurazioni trigonometriche per costruire una carta geografica. Descritta da Roberto Almagià “Primo saggio storico di cartografia abruzzese” (pp. 188 – 204) in Rivista abruzzese di scienze, lettere ed arti. Anno XXVII-Fascicolo I (1912):“Una carta assai migliore della diocesi marsicana fu pubblicata a parte, nel 1735, da Diego de Revillas, un dotto abate milanese, probabilmente di origine spagnuola, professore di matematiche nella Sapienza di Roma, e autore di qualche lavoro cartografico, di scritti metereologici ecc. Essa è peraltro rarissima: l’unico esemplare da me visto è in una delle così dette “Raccolte Lafrery” della Biblioteca Nazionale di Roma. È una incisione in rame che misura cm 67,5 x 43. […] Tutto intorno al quadro, come pure in basso a destra, sono figurate lapidi antiche: in alto vi sono leggende esplicative e due piccole vedute, una delle rovine di un tempio, l’altra del Fucino e del suo emissario. In alto a sinistra vi è pure la scala, che risulta all’incirca di 1:112 425. Manca qualunque graduazione e indicazione di coordinate ai margini. Nell’insieme la carta è del tipo di quelle a grandi ornati, assai in uso alla fine del Seicento e nella prima metà del Settecento.I monti in prospettiva, con ombre a destra, sono allacciati in catene, in modo da dare una discreta rappresentazione dell’orografia; si legge: Monti Appenini, e, nella catena marsicana, M. Argatone e M. Marsicano; è indicato anche il Velino. Il disegno dei fiumi è buono come pure la forma del Fucino. Entro il lago è una rosa di otto venti; vi è pure l’emissario Claudio. A SE di Verrecchie è scritto «Salto F, che si ascende sotto terra e rinasce a Tagliacozzo». Sono rappresentati, con piccoli gruppi di case, gli abitati e anche le chiese isolate in campagna e i ruderi; inoltre con due linee parallele, le strade. Noto parecchi nomi interessanti: Campi Palentini, Piano di Marcio (ad est del Fucino), Campo Mizzio, Valle Arciprete, Valle Regia, Valle di Nerva, Valle Roveto, Forca Carosa o Furca Ferrati, e, lì presso, Mons Imeus. Mancano i confini della diocesi.Quale siano stati la portata e il valore delle operazioni di triangolazione che serviron di base a questa carta non è possibile dire; per quella della Diocesi tiburtina, menzionata e lodata dai PP. Boscovich e Maire si sa che l’Autore aveva fatto più di 150 misure angolari; la nostra della diocesi marsicana appare in complesso meno esatta, ma si riattacca indubbiamente allo stesso ordine di lavori. Comunque, è da ricordare che queste operazioni trigonometriche, compiute dal Revillas prima del 1735, sono state le prime di tal genere che si eseguirono in Abruzzo, anzi in tutta l’Italia centrale, e nella nostra regione, restarono, come si vedrà, per lungo tempo le sole.”Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, tracce di colla al verso, in ottimo stato di conservazione.Bibliografia: Roberto Almagià “Primo saggio storico di cartografia abruzzese” (pp. 188 – 204) in Rivista abruzzese di scienze, lettere ed arti. Anno XXVII-Fascicolo I (1912); Ignazio Galli , Diego de Revillas e le prime osservazioni meteorologiche a Roma, in Memorie della Pontificia Acc. Romana dei Nuovi Lincei, vo.