Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Stampe

Jean-Baptiste Camille Corot(Parigi 1796 – Parigi 1875)

Le Petit Berger (I planche), 1855

800,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Incisori
Jean-Baptiste Camille Corot(Parigi 1796 – Parigi 1875)
Stato di conservazione
In ottimo stato

Descrizione

Jean-Baptiste Camille Corot
(Parigi 1796 – Parigi 1875)

Le Petit Berger (I planche), 1855

Cliché verre
misure: mm 360 x 290

Pittore e incisore francese. Nacque in una famiglia borghese che lo avrebbe voluto commerciante in tessuti come il padre. Dopo una formazione classica e poco brillante a ventisei anni ha il permesso di dedicarsi alla pittura. Frequenta i pittori Achille-Etna Michallon (1796-1822) e Jean-Victor Bertin (1767-1842) apprendendo con rapidità e sicurezza il disegno e la pittura en plein air. Nel 1825 si reca in Italia per il primo dei suoi tre soggiorni. Poco interessato a chiese e Gallerie si dedica al paesaggio e al ritratto di figure pittoresche e sentimentali. Rientrato a Parigi capisce che per farsi notare ai Salon deve lavorare su grandi dimensioni e deve inserire qualche elemento di genere nel puro paesaggio. Dal 1840 in un continuo crescendo, ottiene premi, riconoscimenti, commissioni pubbliche e private. Per i Salon predilige composizioni teatrali nelle quali paesaggi da sogno fanno da sfondo a figure storiche, bibliche o letterarie; per il sempre più numeroso collezionismo privato paesaggi lirici dal vago richiamo all'Italia; per sé stesso vigorosi studi dal vero di paesaggio e figura.

La tecnica del cliché-verre consiste nel disegnare direttamente su una lastra di vetro che viene poi stampata come fosse un negativo fotografico su carta sensibile. In fase di stampa è possibile ottenere effetti differenti utilizzando differenti tipi di carte, sfruttando la trasparenza e quindi avendo la possibilità di utilizzare la lastra da entrambi i lati o semplicemente moderando la pressione della carta sulla lastra. Corot si avvicina alla tecnica grazie all'amico pittore e litografo, appassionato di fotografia, Constant Dutilleux che lo ospita ad Arras a partire dal 1852. Un primo gruppo di cliché-verre eseguiti nel 1853-1854 è noto in una sola edizione coeva e le lastre sono distrutte, un secondo gruppo eseguito nel 1855-1856 è noto in tre edizioni, un terzo gruppo eseguito fra 1858 e il 1874 in tre differenti edizioni.

Le petit Berger appartiene al secondo gruppo del quale si conoscono tre edizioni. La prima coeva in pochi esemplari tirata da Adalbert Cuvelier fotografo amatore e amico di Dutilleux, la seconda in 10-15 esemplari tirata nel 1911-1913 su carta con margini neri da Bouasse-Lebel che acquista le lastre dagli eredi di A Cuvelier, la terza in 150 esemplari nel 1921 da Sagot-Legarrec. Esemplare appartenente alla III tiratura riconoscibile per la presenza al verso del foglio del timbro tondo con lettere SL (L 1766a) appartenente all'editore Sagot-Le Garrec (1857-1917). L'opera era inserita nell'album Quarante clichés-glace de Corot, Daubigny, Delacroix, Millet, Th. Rosseau, tirés sur les plaques de la collection Cuvelier.  Esemplare n 98/150, numerazione a matita al verso del foglio. Gli esemplari di questa edizione sono stampati in nero su una carta molto simile alle edizioni coeve. Il soggetto è lo stesso del dipinto Il piccolo pastore, presentato al Salon del 1840 e acquistato dallo Stato è oggi conservato presso il Museo di Metz. Viene raffigurato un giovane pastore mentre suona il piffero appoggiato al tronco di un albero che svetta in cielo. La composizione viene costruita e animata da Corot partendo dal disegno eseguito nel 1834: Volterra, groupe d'arbres en haut des rochers (Robaut 306). Corot esegue due cliché-verre con questo soggetto neòòp stesso anno. La prima lastra misura mm 250x325 disegnata con "tamponnages" ma in fase di stampa un velo sembra coprire alcune zone degli alberi e della figura, Corot ne esegue quindi una seconda senza "tamponnage" e di misura leggermente maggiore mm 260x340.

Ottimo stato di conservazione, residui di carta al verso e una leggera piega all'angolo inferiore destro.

Un esemplare simile è conservato presso il MET. Presso la GAM di Milano, in Collezione Grassi, un esemplare della II planche.




Bibliografia: Delteil 49; BN V.191.47; Robaut, 3170; Melot, L'oeuvre gravé de Boudin, Corot, Daubigny, Dupré, Jongkind, Millet, Théodore Rousseau, Arts et métiers graphiques, Parigi 1978, n 49