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Stampe

BOCHART Samuel

Jtaliae Pars cvm Vicinis Hinc Inde Insvlis et Africae parte Opposta

1692

350,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1692
Luogo di stampa
Leida
Formato
215 X 330
Incisori
BOCHART Samuel

Descrizione

Mappa del Mediterraneo centrale, raffigurante l’Italia meridionale ed insulare, le coste occidentali della penisola balcanica e quelle settentrionali della Libia. La carta è tratta dalla celebre opera Samuelis Bocharti Opera Omnia, Hoc Est Phaleg, Canaan, Et Hierozoicon: Quibus Accessere Variae Dissertationes, hactenus fere omnes ineditae, in quibus multa Philologica, Geographica, Chronologica, Historica, &c. multaque Sacrae Scripturae & Meliorum omnis generis Auctorum loca, eruditissime exponuntur. Praemittitur Vita Cl. Autoris a Stephano Morino litteris mandata . 3: Samuelis Bocharti Geographia Sacra, Seu Phaleg Et Canaan : Cui Accedunt Variae Dissertationes, Philologicae, Geographicae, Theologicae &c. Antehac ineditae: Ut Et Tabulae Geographicae Et Indices, longe quam antea luculentiores et locupletiores, stampata a Leida da Boutesteyn & Luchtmans nel 1692. Il francese Samuel Bochart era studente protestante di teologia, allievo di Thomas Erpenius e tutore di Pierre Daniel Huet. La sua "Geographia Sacra seu Phaleg et Canaan" (Caen 1646) in due volumi ha esercitato un’influenza profonda sull’esegesi biblica del XVIII secolo. Bochart apparteneva ad una delle generazioni di antiquari che diedero ampio respiro alle basi gettate dagli Umanisti rinascimentali, completando la loro ermeneutica rivoluzionaria con l’inserimento, in maniera ancor più solida, di testi classici all’interno dei contesti culturali della società greca e romana, senza la cui conoscenza non potevano essere compresi a pieno. Di conseguenza, Bochart è da considerarsi tra i fondatori della disciplina della storia delle idee, che ha fornito il contesto moderno per lo studio dei testi. Esercitò per molti anni la funzione di pastore protestante presso la chiesa di Caen e si formò ad Oxford, dove divenne anche tutore di Wentworth Dillon, poi Conte di Roscommon. Nel 1652 Christina di Svezia lo invitò a Stoccolma, dove egli studiò i manoscritti arabi della collezione della regina. Venne accompagnato da Pierre Daniel Huet, poi vescovo di Avranches. Al suo ritorno a Caen venne accettato nell’accademia cittadina. Bochart fu uomo di grande erudizione che possedeva una conoscenza profonda delle lingue orientali, incluso l’ebraico, il siriano, il caldeo e l’arabo. In età già avanzata tentò anche di apprendere l’etiope. Le citazioni e gli esempi riportati da Bochart hanno rappresentato delle grandi sfide per i tipografi londinesi, che furono costretti a creare nuovi tipi di carattere per poterli riprodurre. Era così preso dai suoi studi da riuscire a vedere un'origine fenicia anche per la lingua celtica e, di conseguenza, anche una serie di etimologie chimeriche, che cita in maniera copiosa nei suoi scritti. Morì di apoplessia all'accademia di Caen durante un appassionato dibattito con Huet sull’esatta traduzione di un passaggio di un testo di Origene relativo alla transustanziazione. Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. Nice example of this scarce map of Italy, Sicily, Malta, Corsica, Sardinia and contiguous parts of the Mediterranean, from Bochart's Geographia sacra, seu Phaleg et Canaan, one of the earliest works to focus on the history of languages.Much of the nomenclature is in both Latin and Hebrew. Samuel Bochart was a French Protestant biblical scholar, a student of Thomas Erpenius and the teacher of Pierre Daniel Huet. His two-volume Geographia Sacra seu Phaleg et Canaan (Caen 1646) exerted a profound influence on seventeenth-century Biblical exegesis. Bochart was one of the several generations of antiquaries who expanded upon the basis Renaissance humanists had laid down, complementing their revolutionary hermeneutics by setting classical texts more firmly within the cultural contexts of Greek and Roman societies, without understanding of which they could never be fully understood. Thus Bochart stands at the beginning of a discipline of the history of ideas that provides the modern context for all textual studies.He was for many years a pastor of a Protestant church at Caen, and also studied in Oxford, where he was tutor to Wentworth Dillon, later Earl of Roscommon. In 1652 Christina of Sweden invited him to Stockholm, where he studied the Arabic manuscripts in the queen's possession. He was accompanied by Pierre Daniel Huet, afterwards Bishop of Avranches. On his return to Caen he was received into the academy of that city. Bochart was a man of profound erudition; he possessed a thorough knowledge of the principal Oriental languages, including Hebrew, Syriac, Chaldean and Arabic; and at an advanced age he wished to learn Ethiopic. Bochart's examples and quotations provided challenges to London typographers, who created typefaces to reproduce them. He was so absorbed in his favorite study, that he saw Phoenician origins even in Celtic words, and hence the number of chimerical etymologies which swarm in his works. He died of apoplexy in the academy of Caen during an impassioned debate with Huet on the translation of a passage of Origen related to transubstantiation. Cfr.
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