Dettagli
Editore
Roma: Giovan Battista di Lazzaro Panzera 1589 (ma tiratura XIX secolo)
Incisori
Brambilla Ambrogio
Descrizione
Incisione in rame di 430 x 540 mm alla battuta, su foglio di 460 X 575 mm. In alto l'iscrizione "Il piacevole e nuovo giuoco novamente trovato detto Pela il Chiù". Gioco di 56 caselle non numerate disposte in due ellissi. Ogni casella presenta una figura ed una combinazione di dadi. Le combinazioni vincenti o perdenti sono indicate con le sigle P (paga), T (tira). La sigla Q (quattrini) indica la posta da pagare o tirare. Agli angoli in alto a sinistra: "Questo foglio il bel gioco t'apresenta / Di pela il Chiù venuto in luce adesso / Col qual si fugir l'otio ti talenta / Ti potrai tratener tal hor con esso / Ma qui non ti pensar che si consenta / Giocar per vitio che no(n) te concesso / Ma s'il tempo utilme(n)te spende voi / Gioca per spasso e tira se tu poi."; in basso a sinistra: "Con sei quattrini un pezzo alegramente / Poi stare, e tener un spasso d'eccelenza / Ma perchè sappi il tutto intieramente / Del gioco ti dirò la continenza / Prima piglia tre dadi et habbi mente / Al ponto che frarai con diligenza / E come quel ch'ai fatto haverai notato / Cerca quel ponto attorno a quest'ovato."; in alto a destra: "Come hai trovato il punto che fatt'hai / Guarda quella figura di diritto / E second'essa ti governerai / Per che quel ch'ai a far troverai scritto / E s' haverai da tirar, tu tirerai. / S'hai da giontar anchor starai al ditto / Chi T. tira vuol dir. P. paga o gionta / E Q. quatrini il numero poi si conta"; in basso a destra: "Quei che nel fine il ponto scontrarano / Come a farina tirano i denari / Con l'honoranza e quei che più farano / Giontano sin che al numero sien pari; / E la meta le riffe tireranno. / Del gioco sempre e acciò che siate chiari / La riffa de diciotto l'altre avanza / Tira ogni cosa et anco l'honoranza. Ambrogio Brambilla incise la matrice in rame nel 1589 per l'editore Giovan Battista di Lazzaro Panzera di Parma, attivo a Roma negli ultimi anni del Cinquecento (cfr. un esemplare della tiratura originale conservato al British Museum, REG. 1869,0410.2460). Il rame venne poi ristampato durante tutto il Seicento dai De Rossi a Roma, che tolsero il nome di Panzera ma lasciarono il monogramma di Brambilla. Il gioco inventato da Brambilla fu copiato subito da altri editori italiani e servì da modello per la produzione sei-settecentesca italiana del Gioco del Pela il Chiù. Di conseguenza tutte le caselle relative alle diverse combinazioni che danno luogo a vincite e perdite rimasero fondamentalmente le stesse, con poche varianti. (Alberto Milano. Giochi da salotto, 2012). Il gioco è elencato nel magazzino di Vaccari del 1614 come 'Il giuco del gioco Chiù', insieme ad un piccolo gruppo di altri giochi, tra cui la famosa 'Oca' (Ehrle, 1908, p. 62). Essa appare anche nell'inventario De Rossi del 1648 che documenta la divisione dell'eredità da Giuseppe de Rossi l'anziano (Consagra, 1993, p.512). Evidentemente rimase popolare, perché nel Settecento esistevano ancora tavole (Bertarelli). Il linguaggio delle iscrizioni indica una fonte nell'Italia nordorientale. Questo esempio ha l'indirizzo di Giovanni Battista Panzera, un incisore e stampatore di Parma che aveva acquistato nel Borgo di Roma. Alcune opere di Brambilla portano il suo indirizzo. Forse a causa dei suoi contatti nel nord dell'Italia. Michael Bury, 'The Print in Italy 1550-1620'). Ambrogio Brambilla (active 1579-1599) fu un incisore e cartografo italiano principalmente attivo a Roma. (EN) Copper engraving measuring 430 x 540 mm at the stroke, on a sheet measuring 460 x 575 mm. At the top is the inscription "The pleasant and new game newly discovered called Pela il Chiù". Game of 56 unnumbered boxes arranged in two ellipses. Each box presents a figure and a combination of dice. The winning or losing combinations are indicated by the initials P (pay), T (throw). The initials Q (money) indicate the stake to be paid or drawn. At the top left corners: "This sheet presents to you the beautiful game / Of pela il Chiù which has just come to light / With which you can escape idleness / You can spend some time with it / But here do not think that it is permitted / To play for vice that is not granted to you / But if you spend your time usefully / Play for fun and then throw if you like."; bottom left: "With six farthings a piece cheerfully / Then stay, and have a great time / But so that you know everything completely / I will tell you the continence of the game / First take three dice and pay attention / To the point that you will break with diligence / And as you have noted what you have done / Look for that point around this oval."; top right: "As you have found the point that you have made / Look at that figure of law / And according to it you will govern yourself / Because what you have to do you will find written / And if you have to throw, you will throw. / If you have to play again you will stay on the finger / Who T. throws means. P. pays or plays / And Q. farthings the number is then counted"; bottom right: "Those who at the end will clash / Like money in flour / With honor and those who will do more / Join until the number is even; / And the raffles will draw half. / Always of the game and so that you are clear / The raffle of eighteen is ahead of the others / It draws everything and even honor. Ambrogio Brambilla engraved the copperplate in 1589 for the publisher Giovan Battista di Lazzaro Panzera of Parma, active in Rome in the last years of the sixteenth century (see an example of the original print run preserved in the British Museum, REG. 1869,0410.2460). The copperplate was then reprinted throughout the seventeenth century by De Rossi in Rome, who removed Panzera's name but left Brambilla's monogram. The game invented by Brambilla was immediately copied by other Italian publishers and served as a model for the seventeenth-eighteenth-century Italian production of the Gioco del Pela il Chiù. Consequently, all the boxes relating to the different combinations that give rise to wins and losses remained fundamentally the same, with few variations. (Alberto Milano. Giochi da salotto, 2012). The game is listed in the Vaccari warehouse of 1614 as 'Il giuco del gioco Chiù', together with a small group of other games, including the famous 'Oca' (Ehrle, 1908, p. 62). It also appears in the De Rossi inventory of 1648 which records the division of the inheritance from Giuseppe de Rossi the elder (Consagra, 1993, p.512). It evidently remained popular, because boards still existed in the 18th century (Bertarelli). The language of the inscriptions indicates a source in north-eastern Italy. This example has the address of Giovanni Battista Panzera, an engraver and printer from Parma who had purchased in the Borgo di Roma. Some works by Brambilla bear his address. Perhaps because of his contacts in northern Italy. Michael Bury, 'The Print in Italy 1550-1620'). Ambrogio Brambilla (active 1579-1599) was an Italian engraver and cartographer mainly active in Rome.