Acquaforte e bulino, 1568, priva di data ed indicazioni editoriali. La tavola illustra le nuove fortificazioni di Castel Sant’Angelo realizzate da Francesco Laparelli (1521-1570), assistente di Michelangelo e architetto fra i più importanti del '500 nel campo delle opere militari, che fu ingegnere di Papa Pio IV e di Cosimo I de' Medici. Nel 1560 Francesco Laparelli venne chiamato a Roma da Papa Pio IV, sollecitato dal Serbelloni suo cugino, con l'incarico di restaurare le fortificazioni di Civitavecchia. Nello stesso anno progettò di munire di fortificazioni la nuova foce del Tevere e nel 1561 diresse i lavori di difesa al colle Vaticano. Nel 1565 terminò il grandioso pentagono bastionato di Castel Sant'Angelo e fece progredire la cinta bastionata del borgo presso il Vaticano. L’opera è assegnata all’editore Ferrando Bertelli; si trova occasionalmente inclusa nel Civitatum aliquot insigniorum et locorum il teatro delle città dello stampatore. “Altra opera di notevole interesse nell’ambito della cartografia urbana rinascimentale è il Civitatum aliquot insigniorum et locorum… di Ferdinando o Ferrando Bertelli. Bertelli nasce a Boarno di Salò, l’odierna Vobarno, intorno al 1520. Incisore, editore, calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia all’insegna di S. Marco in Merzaria. Poco conosciamo della sua vita, di certo collaborò con Camocio e con Paolo Forlani per l’edizione e la vendita di incisioni, carte geografiche e piante di città. Nel filone dell’iconografia urbana, Ferrando si inserì nel periodo di iniziale fervore editoriale, che coinvolse molti degli editori veneziani. La sua opera più importante è appunto la raccolta dal frontespizio bilingue, italiano e latino, Civitatum aliquot insigniorum et locorum, magis munitorum exacta delineatio: cum additione aliquot insularum principalium. Disegni di alcune più illustri città, et fortezze del mondo, con aggionta di alcune Isole principali, con imprint Ferrando Bertelli formis M.D.LXVIII (1568). Si tratta di un’opera molto particolare, priva di indice, e quindi, anche in questo caso come già abbiamo visto per il “Primo Libro” di Forlani-Zenoi, ogni esemplare esaminato risulta diverso dall’altro. Questa peculiarità avvalora l’ipotesi che le raccolte urbane venissero assemblate secondo la richiesta del committente. La mancanza di indice, unitamente al fatto che il frontespizio venne in seguito utilizzato da Donato Bertelli (con il quale non si è potuto stabilire un legame di parentela) fa sì che sotto lo stesso titolo possano talvolta ritrovarsi collezioni eterogenee, sia per soggetti che per numero di immagini” (S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo. Le prime raccolte italiane di cartografia urbana e gli isolari del XVI secolo in S. Bifolco – F. Ronca, “Cartografia e topografia italiana del XVI secolo”, p. 123). Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Molto rara. Etching and engraving, 1568, without date and printing details. The panel illustrates the new fortifications of Castel Sant'Angelo made by Francesco Laparelli (1521-1570), assistant of Michelangelo and one of the most important architects of the 16th century in the field of military works, who was engineer to Pope Pius IV and Cosimo I de' Medici. In 1560 Francesco Laparelli was called to Rome by Pope Pius IV, urged by his cousin Serbelloni, with the task of restoring the fortifications of Civitavecchia. In the same year he planned to equip with fortifications the new mouth of the Tiber and in 1561 directed the work of defense to the Vatican Hill. In 1565 he finished the grandiose bastioned pentagon of Castel Sant'Angelo and advanced the bastioned walls of the village near the Vatican. The work is assigned to the publisher Ferrando Bertelli; it is occasionally found included in Civitatum aliquot insigniorum et locorum the printer's theater of cities. “Altra opera di notevole interesse nell’ambito della cartografia urbana rinascimentale è il Civitatum aliquot insigniorum et locorum… di Ferdinando o Ferrando Bertelli. Bertelli nasce a Boarno di Salò, l’odierna Vobarno, intorno al 1520. Incisore, editore, calcografo e mercante di stampe attivo a Venezia all’insegna di S. Marco in Merzaria. Poco conosciamo della sua vita, di certo collaborò con Camocio e con Paolo Forlani per l’edizione e la vendita di incisioni, carte geografiche e piante di città. Nel filone dell’iconografia urbana, Ferrando si inserì nel periodo di iniziale fervore editoriale, che coinvolse molti degli editori veneziani. La sua opera più importante è appunto la raccolta dal frontespizio bilingue, italiano e latino, Civitatum aliquot insigniorum et locorum, magis munitorum exacta delineatio: cum additione aliquot insularum principalium. Disegni di alcune più illustri città, et fortezze del mondo, con aggionta di alcune Isole principali, con imprint Ferrando Bertelli formis M.D.LXVIII (1568). Si tratta di un’opera molto particolare, priva di indice, e quindi, anche in questo caso come già abbiamo visto per il “Primo Libro” di Forlani-Zenoi, ogni esemplare esaminato risulta diverso dall’altro. Questa peculiarità avvalora l’ipotesi che le raccolte urbane venissero assemblate secondo la richiesta del committente. La mancanza di indice, unitamente al fatto che il frontespizio venne in seguito utilizzato da Donato Bertelli (con il quale non si è potuto stabilire un legame di parentela) fa sì che sotto lo stesso titolo possano talvolta ritrovarsi collezioni eterogenee, sia per soggetti che per numero di immagini” (S. Bifolco, Città e Fortezze Principali del Mondo. Le prime raccolte italiane di cartografia urbana e gli isolari del XVI secolo in S. Bifolco – F. Ronca, “Cartografia e topografia italiana del XVI secolo”, p. 123). Magnificent proof, printed on contemporary laid paper, with margins, in perfect condition. Very rare. Cfr.