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Stampe

Wagner Giuseppe, Maggiotto Francesco

Divertimenti dei Turchi

1000,00 €

Emiliana Libreria

(Venezia, Italia)

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Dettagli

Editore
Venezia: Wagner, 1770 ca
Incisori
Wagner Giuseppe, Maggiotto Francesco
Soggetto
18mo Secolo

Descrizione

Incisione all'acquaforte di mm 400 x 300 alla battuta. Il foglio è inserito nella sua bella cornice verde originale settecentesca, con il vetro dell'epoca. Sotto al centro "Amusemens des Turcs" e lateralmente "Caffè, sorbetti, pipa e cor sincero , Son le case delizie e più gradite, De i Musulman, di quelle genti ardite, Che dell'Africa e d'Asia hanno Impero". A proposito di questa stampa Succi afferma "La scenetta fu attinta dal Wagner dal repertorio che Maggiotto andava svolgendo al di fuori della linea accademica e aulica. Il successo di questa piacevoli composizioni fu notevole e la loro richiesta da parte di un certo tipo di collezionismo meno impegnato fu sicuramente promossa dalla large diffusione delle stampe di Wagner e di Volpato". Come è noto la bottega di Wagner fu per tutta la seconda parte del settecento il centro vitale della incisione veneziana; l'artista tedesco trapiantato a Venezia, viene considerato da Pignatti (1969) "Senza dubbio il maggior incisore professionista del Settecento veneziano".Etching of 400 x 300 mm at the stroke. The sheet is inserted in its beautiful original eighteenth-century green frame, with the glass of the time. Under the center "Amusemens des Turcs" and laterally "Coffee, sorbets, pipes and sincere hearts, De i Musulman, are the most appreciated and delightful houses of those daring people, Who have an Empire of Africa and Asia". About this print Succi states "The skit was drawn by Wagner from the repertoire that Maggiotto was carrying out outside the academic and courtly line. The success of these pleasant compositions was notable and their request by a certain type of collecting less committed was certainly promoted by the large diffusion of Wagner and Volpato's prints ". As is well known, Wagner's workshop was the vital center of Venetian engraving throughout the second part of the eighteenth century; the German artist transplanted to Venice, is considered by Pignatti (1969) "Without doubt the greatest professional engraver of the Venetian eighteenth century".