Magnifica e rara veduta in prospettiva di San Pietro, disegnata per mostrare il colonnato del Bernini, di recente costruzione sotto il pontificato di Alessandro VII. Si tratta di una replica edita dalla tipografia di Matteo Gregorio De Rossi, dell’incisione che Giovanni Battista Falda incide per la tipografia rivale del cugino Giovani Giacomo De Rossi. ' Opera anonima, reca l’imprint di Matteo Gregorio e la data 1685. La lastra potrebbe essere incisa da Matteo Gregorio stesso, come pure da Pietro Paolo Girelli o Tiburzio Vergelli, principali collaboratori della tipografia con insegna a Piazza Navona. Per motivi stilistici crediamo che l’attribuzione al Girelli sia l’opzione più verosimile, mentre è molto lontana dallo stile del Vergelli. Matteo Gregorio De Rossi è esponente di uno dei rami della celebre tipografia romana. Verso la fine del XVI secolo inizia l’attività editoriale di Antonio De Rossi, il quale con i figli Giuseppe (il “vecchio”) e Giulio, fonda la stamperia che, nel corso dei due secoli successivi e attraverso quattro generazioni, detenne il monopolio della produzione calcografica della città. La bottega era con insegna De Rossi alla Pace. La storia della famiglia De Rossi è caratterizzata da litigi e contrasti interni che portano all’apertura di singole tipografie in concorrenza tra loro. I figli di Giulio De Rossi, Giuseppe il Giovane e Giovanni Battista, nipoti di Giuseppe De Rossi il Vecchio, avevano fondato nel 1628 una propria bottega sempre nelle vicinanze - All'angolo di via di Parione e via della Pace vicino nei pressi della chiesa S. Biagio della Fossa - ma nel 1635 Giovanni Battista si separò a sua volta dal fratello e aprì una bottega in piazza Navona, la terza quindi della famiglia che venne chiamata a piazza Navona. Nel 1644 dopo la morte di Giuseppe il Giovane suo fratello Giovanni Battista diventò il concorrente più diretto della bottega dello zio, la De Rossi alla Pace, ormai gestita dalla vedova di lui insieme ai figli che allora erano in parte ancora minorenni. Il figlio di Giovanni Battista, Matteo Gregorio De Rossi, proseguì l’attività editoriale paterna, dedicandosi con successo anche all’attività di incisore. Principale collaboratore della tipografia di Giovanni Battista e Matteo Gregorio fu un grande artista del calibro di Lievin Cruyl, che si avvalse della tipografia per la traduzione a stampa di molti suoi disegni su Roma. Matteo Gregorio, in costante rivalità con il cugino Giovanni Giacomo (1627-1691) della tipografia alla Pace, fece intagliare da Tiburzio Vergelli una raccolta sui principali monumenti di Roma ispirata – se non copiata – da Giovan Battista Falda. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Esemplare nel secondo stato di due, con l'indirizzo di Carlo Losi. Magnificent and rare perspective view of St. Peter's, designed to show Bernini's colonnade, recently built under the pontificate of Alexander VII. It is a replica published by the printing house of Matteo Gregorio De Rossi, of the work that Giovanni Battista Falda engraved for the rival printing house of his cousin Giovani Giacomo De Rossi. ' Anonymous work, it bears the imprint of Matteo Gregorio and the date 1685. The plate could be engraved by Matteo Gregorio himself, as well as by Pietro Paolo Girelli or Tiburzio Vergelli, the main collaborators of the printing house in Piazza Navona. For stylistic reasons we believe that the attribution to Girelli is the most likely option, while it is very far from the style of Vergelli. Matteo Gregorio De Rossi is an exponent of one of the branches of the famous Roman printing house. Towards the end of the sixteenth century began the editorial activity of Antonio De Rossi, who with his sons Giuseppe the Elder and Giulio, founded the printing house that, over the next two centuries and through four generations, held the monopoly of chalcographic production in the city. The workshop had the sign “De Rossi alla Pace”. The history of the De Rossi family is characterized by internal disputes and contrasts that lead to the opening of individual printing houses in competition with each other. Giulio De Rossi's sons, Giuseppe the Younger and Giovanni Battista, nephews of Giuseppe De Rossi the Elder, had founded in 1628 their own workshop in the vicinity - at the corner of Via di Parione and Via della Pace near the church of S. Biagio della Fossa - but in 1635 Giovanni Battista in turn separated from his brother and opened a workshop in Piazza Navona, the third of the family. In 1644, after the death of Giuseppe the Younger, his brother Giovanni Battista became the most direct competitor of his uncle's workshop, the De Rossi alla Pace, now run by his widow along with their children who were then partly still minors. Giovanni Battista's son, Matteo Gregorio De Rossi, continued his father's publishing activity, dedicating himself with success also to the activity of engraver. The main collaborator of the typography of Giovanni Battista and Matteo Gregorio was a great artist of the caliber of Lievin Cruyl, who used the typography for the translation into print of many of his drawings on Rome. Matteo Gregorio, in constant rivalry with his cousin Giovanni Giacomo (1627-1691) of the printing house alla Pace, had Tiburzio Vergelli carve a collection of the main monuments of Rome inspired - if not copied - by Giovan Battista Falda. Fine impression, printed on contemporary laid paper, with margins, perfect condition. Example of the second state of two, with Carlo Losi’s address. Cfr.