DISEGNO dell’ attacco del forte Posto di Longone tenuto da Franzesi, & assediato & recuperato valorosamte dall’ armi ' Cattoliche entrateui il di XV Agosto M D C L. Veduta obliqua di Porto Longone (Porto Azzurro) sull'isola d'Elba, una delle città dello Stato spagnolo dei Presidi che fu catturata dai francesi nel 1646 e poi riconquistata dalle forze spagnole e alleate italiane e tedesche comandate da Giovanni d'Austria (il Giovane) (7 aprile 1629-17 settembre 1679). Guerra franco-spagnola (1645-1659). ' Orientata con il sud-est in alto. La veduta è presa dalla catena di colline a nord-ovest del forte, dando una vista dominante sulle linee di circonvallazione e sugli accampamenti degli eserciti assedianti e sul Forte di Longone. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, rifilata alla marca da bollo o con margini bianchi, con pieghe verticali, ottime condizioni. Rara. Stefano della Bella fu uno degli incisori più interessanti e originali nella Firenze del XVII secolo e può considerarsi l’unico geniale continuatore dell’opera di Jacques Callot. La sua educazione artistica ebbe inizio a Firenze nella bottega degli orafi Gasparo Mola e Orazio Vanni, e la precisione del segno, tipica dell’arte orafa resterà caratteristica del suo stile. Studiò poi presso Giovanni Battista Vanni e forse anche presso il Cantagallina e Cesare Dandini, ma ben presto si dedicò all'incisione. Il suo vero maestro può considerarsi Jacques Callot, l’incisore francese che soggiornò a lungo a Firenze lasciando una forte impronta nel panorama artistico della città. Gli anni più importanti della sua carriera sono quelli che trascorre a Parigi, dal 1639 al 1650, stipendiato da Lorenzo de' Medici: lavorò insieme ad Israel Silvestre, con gli editori Langlois, Ciartres e Pierre Mariette, per stampatori francesi e per commissioni di gran prestigio, come quelle del 1641 per il cardinale Richelieu che gli affidò le illustrazioni delle sue imprese guerresche. Intorno al 1647, durante un viaggio in Olanda, dove eseguì le acqueforti con le vedute del porto di Amsterdam, incontrò Rembrandt e da quella data notiamo una eco profonda dell’arte dell’olandese nella grafica del Della Bella. Bibliografia De Vesme-Massar (1971): n. 881; McDonald (2019): pp. 807-808, n. 3211. DISEGNO dell’ attacco del forte Posto di Longone tenuto da Franzesi, & assediato & recuperato valorosamte dall’ armi ' Cattoliche entrateui il di XV Agosto M D C L. A low-high oblique view of Porto Longone on the island of Elba, one of the towns of the Spanish Stato dei Presidi which was captured by the French in 1646 and then retaken by the Spanish and allied Italian and German forces commanded by John of Austria (the Younger) (7 April 1629-17 September 1679). Franco-Spanish War (1645-1659). Oriented south-east top. The view is taken from the range of hills to the north-west of the fort, giving a commanding view over the lines of circumvallation and encampments of the besieging armies and across to the Fort of Longone. Etching, printed on contemporary laid paper, trimmed to the platemark or with white margins, showing vertical folds, very good condition. Rare. Stefano della Bella was one of the most interesting and original engravers in 17th-century Florence and can be considered the only brilliant continuator of Jacques Callot's work. His artistic education began in Florence in the workshop of the goldsmiths Gasparo Mola and Orazio Vanni, and the precision of sign, typical of the goldsmith's art, will remain characteristic of his style. He then studied under Giovanni Battista Vanni and perhaps also under Cantagallina and Cesare Dandini, but soon turned to engraving. His real master can be considered Jacques Callot, the French engraver who stayed in Florence for a long time and left a strong imprint on the city's artistic scene. The most important years of his career were the ones he spent in Paris, from 1639 to 1650, salaried by Lorenzo de' Medici: he worked together with Israel Silvestre, with the publishers Langlois, Ciartres and Pierre Mariette, for French printers and for commissions of great prestige, such as those of 1641 for Cardinal Richelieu, who entrusted him with illustrations of his warlike exploits. Around 1647, during a trip to Holland, where he executed etchings with views of the port of Amsterdam, he met Rembrandt, and from that date we note a profound echo of the Dutchman's art in Della Bella's graphic work. Bibliografia De Vesme-Massar (1971): n. 881; McDonald (2019): pp. 807-808, n. 3211. Cfr.