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Stampe

anonimo, anonimo

Carta del Campo di S. Maurizio e terreni adiacenti riconosciuta nel 1872

1872

600,00 €

Trippini Sergio Libreria

(Gavirate, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1872
Formato
mm 662x950
Edizione
1872
Incisori
anonimo
Soggetto
Piemonte
Disegnatori
anonimo
Lingue
Italiano

Descrizione

Rara carta geografica del canavese, applicata su tela a stacchi, raffigurante il Campo di S. Maurizo e terreni adiacenti a pochi chilometri da Torino. Il territorio raffigurato è quello compreso tra le località di Nole, Ciriè, S. Maurizio, Lombardore e Front. La carta, riconosciuta nel 1872 alla scala di 1 a 15.000, mette in evidenza un periodo storico poco noto alle cronache, durante il quale nei vari alloggiamenti di baracche del Campo nell'agosto del 1861 erano ammassati circa 6000 soldati borbonici "sbandati". Di seguito riportiamo alcuni stralci di un bel articolo di Gigi Fiore, uscito sul Corriere della Sera nel novembre 2010, che fornisce alcune interessanti notizie: ".Credevano di essere in diritto di tornare nelle loro case, nella loro Patria. Ma dimenticavano che non avevano più Patria, almeno non quella per cui avevano rischiato la vita. Il loro passato non esisteva più e non avevano diritto al riposo. Si assegnava loro solo il dovere di servire il nuovo Re. Ma i caprai, i contadini, i piccoli artigiani delle campagne meridionali non ne comprendevano le ragioni: poco sapevano di Unità d'Italia." dall'altra parte il neonato governo unitario sperava sempre di poter arruolare la maggioranza delle migliaia di prigionieri "sbandati". La maggior parte dei soldati borbonici era considerata irrecuperabile, con scarse se non nulle possibilità di inserimento nell'esercito nazionale; si doveva cercare di rieducare i più irrequieti, tenendoli lontani dai loro paesi di origine in cui avrebbero potuto fomentare una ribellione armata. La rieducazione era uno degli obiettivi del regime detentivo ed una delle carceri più dure venne istituita proprio a S. Maurizio Canavese in cui i prigionieri erano tenuti a mezza razione "con cattivo pane e acqua e una sozza broda", coperti da cenci di tela.Nonostante vivessero in condizioni igieniche precarie ed il cibo venisse loro lesinato, persisteva in quei prigionieri la volontà di non cedere e rifiutare l'arruolamento nel nuovo esercito. D'altra parte chi ridotto allo stremo, accettava l'arruolamento, una volta tornato libero disertava quasi subito cercando riparo nello Stato Pontificio o si dandosi alla macchia andando ad ingrossare le bande di briganti. Tantissimi non riuscirono a tornare dai campi rieducativi dove trovarono la morte. L'opera presenta un buono stato di conservazione generale ed è caratterizzata da coloritura coeva che interessa i corsi d'acqua mentre in verdognolo sono evidenziati i terreni incolti destinati al Campo di detenzione. Autore: anonimo. Luogo: Piemonte. Anno: 1872. Tecnica: litografia. Dimensioni: 662x950 mm
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