Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Stampe

Anonimo (ed. Donato Rascicotti)

Antiquitatum studiosis. En vobis candidissimi antiquitatum studiosi Circi Maximi descriptionem.

1597

550,00 €

Ex Libris s.r.l. Libreria Antiquaria

(Roma, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1597
Luogo di stampa
Venezia
Incisori
Anonimo (ed. Donato Rascicotti)

Descrizione

Incisione originale su rame (cm. 54,5x37 più margini bianchi). Carta vergellata. Margini bianchi anticamente aggiunti ed un restauro all’angolo superiore sinistro che non lede la parte incisa, altrimenti esemplare in buono stato di conservazione. Doppio imprint nella parte inferiore sinistra e destra dello specchio di stampa: ‘Venetiis Donati Rascicotti formis. 1597’ e ‘Bolognini Zalterij formis’. Copia dell’edizione lafreriana del 1552 pubblicata prima da Bolognino Zaltieri, poi dal Rascicotti. Arrigoni-Bertarelli, n. 1476. Rubach, n. 294. Ricostruzione del Circo Massimo, dedicato sin dagli inizi della storia di Roma alle corse dei cavalli e situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino. Antoine Lafrery (Antonio Lafreri nella forma italianizzata), incisore, editore e mercante di stampe curò la pubblicazione tra il 1544 ed il 1575 di una serie di circa 200 incisioni - raffiguranti perlopiù monumenti ed antichità romane ed opera di diversi autori - nota come ‘Speculum Romanae Magnificentiae’. Le stampe erano poste in vendita sia singolarmente che sotto forma di raccolta con un numero spesso variabile di fogli. Dal 1574 iniziò a circolare anche una tavola-frontespizio dello ‘Speculum’, attribuita a Etienne Duperac. Successivamente, tra il tardo Cinquecento ed il Settecento, i rami lafreriani conobbero tirature posteriori con l’imprint di vari editori ed il contributo di diversi incisori. Inoltre lo ‘Speculum’ fu ampliato nel tempo mediante l’aggiunta di altre tavole il cui minimo comune denominatore appare quello di riprodurre opere antiche e moderne di Roma.