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Stampe

VECELLIO, CESARE.

Altra Donzella.

36,00 € 40,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italia)

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Dettagli

Incisori
VECELLIO, CESARE.
Soggetto
Vedutistica italiana - (Veneto, Venezia, Storia del costume,, Costumi, Folclore)

Descrizione

Tratta dalla prima, seconda o terza edizione de “De gli Habiti Antichi, et Moderni di Diverse Parti del Mondo overo Raccolta di Figure delineate dal Gran Titiano e da Cesare Vecellio Suo Fratello, diligentemente intagliate, conforme alle Nationi del Mondo. Libro utilissimo a Pittori, Dissegnatori, Scultori, Architetti ed ad ogni curioso, e peregrino ingegno” e, nello specifico, dal “Libro Primo de gli Habiti d'Italia”. Incisione in rame all'acquaforte, b/n, cm 11,5 x 17 circa (il foglio), pagina 67 del volume. Ben impressa, buono stato di conservazione. Cesare Vecellio (Pieve di Cadore, 1521 – Venezia, 1601), imparentato con Tiziano, pittore, incisore e miniaturista di buona fama, artista eclettico con un forte interesse per la ricerca dei costumi. Questa sua opera, in due libri, pubblicata in prima edizione nel 1590 ebbe due ristampe, una nel 1598, vivente l'autore, con traduzione latina a fronte e aggiunte, e una nel 1664, unica seicentesca. Si trattava di un genere culturale che godeva di grande popolarità e che conobbe ampia produzione in Europa tra la seconda metà del XVI i primi decenni del XVII secolo, i libri di costume. Essa rappresentò un capolavoro sia per la storia del costume della Repubblica di Venezia, sia per la storia del libro dal punto di vista tipografico e xilografico, giacché, profusamente illustrata da circa 415 incisioni di costumi, ciascuna con propria didascalia, suscitò grande interesse, sia storico che grafico, perché Vecellio realizza i disegni degli abiti commentandoli con una descrizione che non si ferma al solo vestiario ma che diviene una riflessione sulla società e sulla vita economica, religiosa e politica. La seconda e la terza edizione conterranno poi illustrazioni di fogge di vestiario di ogni parte del mondo allora noto, da papi e principi, a soldati e contadini, tant'è che l'opera può essere annoverata come il primo trattato di storia della moda.