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Reguzzoni,Polisportiva VILLA D'ORO.Modena 1905-1985,[storia locale,sport,calcio
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Dettagli
Descrizione
Mario Reguzzoni,
LA VILLA D'ORO.
OTTANT'ANNI DI VITA ASSOCIATIVA
E DI ATTIVITÀ SPORTIVE.
MODENA 1905-1985,
POLISPORTIVA VILLA D'ORO /
Grafiche Toschi, Modena 1985,
prima edizione,
rilegatura in cartoncino rigido e similpelle marrone,
sovraccoperta illustrata, 30x22 cm., pp.334,
numerosissime illustrazioni in bianco e nero,
peso: kg.1,9
CONDIZIONI DEL LIBRO: ottime,
strappetto senza mancanze ed
imperfezioni alla sovraccoperta
INDICE
pag. 9 PREFAZIONE
« 13 IL BORGO DI S. CATERINA (Cenni storici)
« 37 LA MUTUA DEI DUE CANALI PROGENITRI-
CE DELLA VILLA D'ORO (1905)
« 51 DA MONARI LA PRIMA SEDE (1905-1922)
« 59 UN NOME DI PRESTIGIO ALLA SOCIETÀ:
VILLA D'ORO (1915)
« 69 IL CALCIO LIBERO E I TRIONFI DELLA VIL-
LA D'ORO (1917-27)
« 103 DA PANIGHÈIN (1922-1932)
« 115 GIOCHI, PASSATEMPI E FESTE
« 127 LA TERZA SEDE A CASA CROCETTA
(1932-1945) - SUCCESSI DEI BOCCIOFILI
« 149 DALLA RIPRESA DOPO LA GUERRA ALLA
COSTRUZIONE DELLA SEDE DI VIA DEI
LANCILLOTTO (1945-1967). IL MOMENTO
MAGICO DELLA PALLAVOLO.
« 223 LA VILLA D'ORO CENTRO DI AGGREGAZIO-
NE PER UN INTERO QUARTIERE (1967-1985).
LE ATTIVITÀ SOCIALI E SPORTIVE.
« 331 ELENCO PRESIDENTI DELLA SOCIETÀ
« 332 MANIFESTAZIONI INDETTE PER LE CELE-
BRAZIONI DELL'80° DI FONDAZIONE DELLA
VILLA D'ORO
dal testo introduttivo:
VILLA D'ORO
UN PATRIMONIO DI IDEALI
E VALORI
La Polisportiva Villa d'Oro celebra i suoi 80 anni di impegno
e presenza sociale a Modena. Sorta nel lontano 1905, per volon-
tà di alcuni pionieri dell'associazionismo, si è affermata negli
anni duri del fascismo senza mai rinnegare i propri ideali di de-
mocrazia, di emancipazione, di libertà ed ha, dopo la guerra di
liberazione, conquistato prestigio in campo nazionale e mode-
nese con numerose affermazioni di rilievo in diverse discipline
sportive, come ampiamente documentato in questa pregevole
pubblicazione.
Anche se il consolidamento della Villa d'Oro è avvenuto nel
settore sportivo - che deve rimanere sia a livello agonistico e
amatoriale una scelta fondamentale - l'impegno per dare
all'esterno un'immagine di una società aperta e attenta ai pro-
blemi che maggiormente oggi rappresentano motivo d'interes-
se di confronto, è stato decisivo per richiamare oltre 1.000 soci
e migliaia di amici frequentatori.
Credo non sarà mai sufficiente il ringraziamento che si deve
a quegli uomini e donne che «rubando» tempo libero a loro
stessi e alla loro famiglia, si impegnano senza nessun interesse
economico personale, da anni (dal lontano 1905) e si impegne-
ranno nel futuro, ne sono sicuro, affinchè la Villa d'Oro sia sem-
pre più in grado di corrispondere alle aspettative degli uomini
che la frequentano.
Grazie ancora amici, ma è necessario che altre mani si allun-
ghino per raccogliere il «testimone». Non è permesso a nessu-
no, di qualunque fede e ideale politico, pensare che la società
del domani gli assicurerà quanto chiede. Non è in grado la so-
cietà oggi e non lo sarà domani, nel duemila. E forse è anche
giusto.
Il sociale (come viene chiamato), cioè come vivere il nostro
tempo libero, lo dobbiamo pensare, programmare, gestire noi
stessi.
I prossimi anni, gli anni dei nostri figli, saranno caratterizza-
ti dal linguaggio della tecnologia, dei satelliti, dei robot.
Le speranze, le minacce, la distruzione dell'umanità o l'ap-
pagamento delle sue più antiche e radiose aspirazioni (libertà-
democrazia-giustizia-socialità) sono già nelle nostre mani.
Il duemila è ormai vicino; grandi cambiamenti economici e
sociali sono in corso, nuovi rapporti sociali, politici, produttivi
vengono avanti.
La conquista della scienza e della tecnica, le innovazioni, ci
porteranno sempre più verso la liberazione dell'uomo dal biso- •
gno, dalla fatica, dallo sfruttamento oppure verso nuove forme
di schiavitù?
Non è forse schiavitù il rinchiuderci nel nostro sociale in un
circolo vizioso (casa-lavoro-televisione)? Non è forse schiavitù
il continuo allontanarci dai momenti associativi per trovare sin-
golarmente le risposte?
Le città, le campagne rivivranno nuovi momenti, nuovi tra-
guardi di benessere e di civiltà, oppure verranno sempre più col-
pite da nuovi eventi e spinte malefiche? (droga-violenza-disgre-
gazione sociale).
Evitiamo di dividerci fra pessimisti e ottimisti, fra chi vuole
cambiare tutto e chi vuole solo modificare qualcosa. Così facen-
do si annulla, si finisce con il cancellare il passato, la storia, la
volontà, la lotta degli uomini e si indicano luoghi comuni (so-
cietà post-industriale, post-moderno, etc.), si delineano degli
scenari addomesticati e presunti passaggi obbligati.
È necessario opporsi a questa tendenza. È dovere di ognuno
di noi evitare gli errori delle fughe nella «fantasia» o il rifiuto a
priori di novità e bisogni che si impongono sempre più, anche
all'interno della Villa d'Oro.
È compito dei dirigenti - ma qui mi sento di dire a tutti i soci
e frequentatori della Villa d'Oro, giovani ed adulti - di scegliere
assieme, in unità, senza confusione di giuste e riconosciute di-
versità che ci sono e devono rimanere, la strada da percorrere.
Le divisioni, la parcellizzazione in gruppi staccati, ognuno
preoccupato dell'andamento del suo, non dà molta prospettiva.
Forse qualche battuta di arresto, nei lunghi anni, la Villa d'Oro
l'ha proprio avuta per certe divisioni.
La diversità di ogni singolo individuo deve essere un fatto
personale, che lascia via libera al momento associato, al comu-
ne interesse, alla ricerca e attuazione dei vecchi e nuovi bisogni.
La Villa d'Oro, con il suo rilevante potenziale di mezzi e uo-
mini, con i valori consolidati in 80 anni di storia - che la società
modenese gli riconosce - penso sia oggi una delle sedi (non vo-
glio disconoscere un pari ruolo delle numerorissime altre poli-
sportive sorte e operanti a Modena), più prestigiose appunto per
tradizione e presenza, per degli appuntamenti di massa che so-
no decisivi per cambiare, per corrispondere ai bisogni, alle aspi-
razioni della gente tutta: pensionati, lavoratori, intellettuali,
giovani, uomini e donne.
Sono convinto che in questi mesi di celebrazione dell'80° ci
sarà stato qualche passaggio, non solo ideale, del testimone e la
Villa d'Oro partirà per il traguardo dei 100 anni forte di una re-
cuperata «Unità» e impegno in tutti i settori ricreativi, sportivi,
culturali di cui tanto ha bisogno la società di oggi.
Gatti Dr. Natalino
Deputato Parlamento Europeo