Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Toschi, Umberto

Zona Guerra Poesia. Liriche — con l’aggiunta di altre da Mattutino e senza prefazione di Gabriele D’Annunzio

Licinio Cappelli Editore,, 1917

900,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

Questo venditore offre la spedizione gratuita
con una spesa minima di 100,00€

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1917
Luogo di stampa
Rocca S. Casciano,
Autore
Toschi, Umberto
Pagine
pp. 76 [4 bianche].
Editori
Licinio Cappelli Editore,
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Poesia Italiana del '900 Futurismo
Descrizione
brossura beige stampata in rosso al solo piatto anteriore,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. CON AUTOGRAFO. Minime mancanze e segni del tempo al dorso (muto), foxing alla copertina, per il resto ottimo esemplare pregiato da invio autografo dell’autore al fratello «A Tognino Toschi | artiglie[re] | Bety Tos[chi | bersagliere | 1917». Rarissimo primo libro di poesie dell’imolese Umberto Toschi (1897-1966), il quale, prima di intraprendere un’importante carriera universitaria come professore di geografia, ebbe un cospicuo momento futurista proprio favorito dall’esperienza della Grande Guerra. «Come tenente dei Bersaglieri, aveva preso parte alla battaglia della Bainsizza, il lungo e sanguinoso conflitto che si scatenò oltre Nuova Gorizia a fine agosto 1917, e vi era rimasto ferito» (A. Castronuovo, «Gioventù di Umberto Toschi. Poesia, futurismo e goliardia di un grande geografo», in: Bibliomanie n. 36/2, maggio-agosto 2014). Nel settembre dello stesso anno, all’ospedale militare di Bologna, compose gli undici “capitoli” di «Zona guerra poesia», suite che dà il titolo al suo primo libro, una raccolta di poesie dove sono compresi anche i precedenti componimenti versoliberi di «Mattutino», tutti datati al 1916. Preciso caso di linguaggio futurista adottato per significare la guerra guerreggiata, «Zona guerra» è scandito in momenti ben definiti e universali dell’esperienza bellica, quali «Trincea», «Un morto», «Odio», «Sparo di 210», «Sete», «Prigionieri», «Assalto», «Ospedale». I versi brevi e spezzati approdano al vero e proprio paroliberismo futurista in «Bombarda (impressione fisica)», che si apre con: «‘Fuoco!’ | BRRREANG | strazio di tremila vittime scarnificate [.]». Cammarota, Futurismo, 470.1; Echaurren, Futurcollezionismo, pp. 68ss.