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Libri antichi e moderni

Beppe Viola, Enzo Jannacci, Gino Cervi, Stefano Bartezzaghi

Vite vere compresa la mia

Quodlibet, 2023

16,15 € 17,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2023
ISBN
9788822920577
Autore
Beppe Viola
Pagine
252
Collana
Quodlibet Storie (19)
Editori
Quodlibet
Formato
210×135×26
Soggetto
Viola, Beppe, Reportage, scritti giornalistici e raccolte di articoli, Sport e attività ricreative all’aperto, Autobiografie: scrittori, Memorie
Prefatore
Enzo Jannacci, Gino Cervi, Stefano Bartezzaghi
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

«Mi hanno rubato l’automobile, modestamente.» Dal 1977 al 1982 Beppe Viola collabora con «Linus», la leggendaria rivista di fumetti, ma anche di cultura, satira e arte varia. In una rubrica che si intitola «Vite vere» gioca da battitore libero attingendo alla sua vena lunatica di umorista e di scandagliatore di vite, compresa la sua. Sì, perché ai pezzi di colore sull’attualità di quello scorcio di anni tutt’altro che colorato, anzi assai plumbeo, Viola alterna irresistibili sketch tratti dalla sua professione di giornalista sportivo fuori dal coro e da quel mondo favoloso e stravagante di una Milano «che non è mai tardi». Le Vite vere qui raccolte, oltre che la sua, sono quelle di Oreste del Buono e dei colleghi di corso Sempione, di Gianni Rivera e di Renato Pozzetto, dell’avvocato Agnelli e di Marco Pannella, di scommettitori clandestini e di giocatori incontinenti, dell’Ernestino «sempre impiantato in Galleria Vittorio Emanuele col suo bravo seggiolino, la sua bella valigetta vetrinesca, il suo cravattificio open, tipo Wimbledon quando c’è la bella stagione», della Malpensa, una tipa che «balla senza appoggiare i piedi per terra, sembra che voli» o degli abituali frequentatori dei giardinetti di viale Argonne che, come sanno tutti a Milano, stanno lì per «tenere insieme la nebbia fino all’alba e anche più in là». Prefazione di Enzo Jannacci. Introduzione di Stefano Bartezzaghi. Nota ai testi di Gino Cervi.
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