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Libri antichi e moderni

Sacco Cesare

Vita, e sante attioni dell'ill.mo et rev.mo monsignor f. Francesco Gonzaga vescovo di Mantova, Marchese d'Ostiano, & Principe del Sacro Romano Impero. Brevemente descritta da Cesare Sacco mantovano.

Appresso Aurelio, & Lodovico Osanna Fratelli,, 1624

480,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1624
Luogo di stampa
In Mantova,
Autore
Sacco Cesare
Editori
Appresso Aurelio, & Lodovico Osanna Fratelli,
Soggetto
LEGATURE CARTA COEVA RARITA' BIBLIOGRAFICA GAZZULLO

Descrizione

In 4°; 89 pp. (i.e. 85), (3) pp. e (1) c. di tav. con un ritratto calcografico di Francesco Gonzaga. Magnifica legatura coeva in rara carta coeva a motivi floreali goffrati dorati. Antica firma d'appartenenza seicentesca al margine basso del frontespizio “Felice Bulgarini”, altra antica pecetta di appartenenza privata al recto del frontespizio. Una lunga lettera manoscritta datata 1620 applicata all'interno del piatto anteriore. Prima edizione rara di quest'opera dedicata alla figura del Vescovo di Mantova, Francesco Gonzaga. Francesco Gonzaga nacque nel 1546 a Gazzuolo il 31 luglio 1546. Appartenente alla nobile famiglia Gonzaga, ricevette un'educazione di alto livello che lo preparò per una carriera ecclesiastica. Nell'anno 1593 Francesco fu nominato Vescovo di Mantova. dopo essere stato eletto vescovo di Cefalù nel 1587, assumendo un ruolo di grande importanza nella Chiesa locale. Il suo episcopato fu caratterizzato da una fervente dedizione alla fede e dalla promozione di riforme ecclesiastiche. Durante il suo mandato, si concentrò sull'educazione religiosa, promuovendo la formazione del clero e incentivando la partecipazione attiva dei fedeli alla vita della Chiesa. Francesco Gonzaga si distinse anche per il suo impegno nel promuovere l'arte e la cultura nella diocesi di Mantova. La sua leadership e la sua capacità diplomatica contribuirono a gestire diverse situazioni complesse per il ducato di Mantova, con saggezza e fermezza. Francesco Gonzaga morì a Mantova l'11 marzo del 1620, lasciando dietro di sé un'eredità duratura nella storia della Chiesa di Mantova. La sua memoria è ancorata non solo nei documenti ufficiali della Chiesa, ma anche nelle opere d'arte e nell'architettura che promosse durante il suo episcopato. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Raro. Rif. Bibl.: IT\ICCU\VEAE\005432.