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Libri antichi e moderni

Bechi Niccolo

Vita del venerabil servo di Dio Filippo Franci sacerdote fiorentino fondatore dello spedale di san Filippo Neri detto La casa pia del refugio de' poveri fanciulli divisa in tre parti scritta da Niccolò Bechi dell'oratorio di Firenze. All'eminentissimo e reverendissimo signor cardinale Ranieri de' conti d'Elci legato di Ferrara.

nella stamp. di P.G.Viviani, 1741

180,00 €

Magnanet Libreria Antiquaria

(Montepulciano, Italia)
Chiusi per ferie fino al 31 Dicembre 2024.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1741
Luogo di stampa
In Firenze
Autore
Bechi Niccolo
Editori
nella stamp. di P.G.Viviani
Soggetto
Agiografie - Firenze - Ed.700
Lingue
Italiano

Descrizione

8°, pp.XX-272, front. in caratteri rossi e neri, con stemma cardinalizio inc. in rame + 2 tav. f.t. inc. in rame (ritr. di Filippo Franci ideato da Petrus Dandini e inc. da C. Gregorj e monumento funebre su tav. ripieg. ideata da Carol Marcellini e inc. da J. Verkruys), testatine, capilett. e fregi xil. P. perg. coeva, nerv. e tit. calligr. al dorso. Filippo Franci (Firenze 1625-94) frequentò le Scuole pie e la Congregazione dell'oratorio di S. Filippo Neri. Dedicò la vita alle iniziative assistenziali, in particolare fu il fondatore dell'ospedale fiorentino di S. Filippo Neri, detto Pia Casa del rifugio a Quarconia, o spedale del Franci. L'ospedale, sotto la protezione del princ. Leopoldo de' Medici e poi di Cosimo III, oltre ad accogliere ragazzi abbandonati, dei quali venivano curati l'istruzione e il collocamento in botteghe, si occupava anche della correzione dei giovani "discoli" (sia abbando-nati, che inviati a pagamento dai genitori, che ospitava in 8 piccole celle e dei quali curava sia la punizione, che il recupero) e accoglieva donne nubili in gravidanza e vedove. Tra l'altro l'ospedale dedicava grande attenzione alla cura della tigna e di altre malattie considerate incurabili (p.53). Il Franci operò pure a Livorno, dove cercava musulmani ed ebrei da convertire al cattolicesimo e lasciò i beni in eredità all'ospedale, per curare e dare lavoro ai poveri. [Moreni I p.101: "Appiè del libro vi sono le notizie riguardanti l'esequie celebratigli, col rame del funerale, l'orazione del can. Salvini e molti componimenti poetici in lingua latina ed in arabo, caldo e siriaco, composti da Pietro Ambaracch della Comp. di Gesù, maronita, lettore di lingue orientali nell'Univ. di Pisa. Nella pref. a p.XII dice di aver registrato le virtù di Carlo Gianni, allievo del Francie quindi suo successore nella predetta Casa pia."].