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Libri antichi e moderni

Dickie, John

Una catastrofe patriottica. 1908: il terremoto di Messina

Laterza, 2008

14,00 €

Salvalibro Snc

(Foligno, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2008
ISBN
9788842086901
Luogo di stampa
Bari
Autore
Dickie, John
Pagine
240
Editori
Laterza
Formato
21 cm
Soggetto
Eventi sismici maremoto Messina Reggio Calabria ''900
Descrizione
paperback
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Collana "Storia e Società" - Brossura editoriale con sovraccoperta, vi-240 pagine.  Opera in condizioni di nuovo - brand new. SPEDIZIONE IN 24 ORE DALLA CONFERMA DELL'ORDINE. - "Il 28 dicembre 1908, un terremoto di immani proporzioni colpisce Reggio Calabria, Messina e i paesi del circondario. È la più grave catastrofe che il neonato Stato italiano si trovi ad affrontare e il suo impatto sulla pubblica opinione è straordinario quanto inatteso. "Non furono soltanto le brutali dimensioni della calamità a colpire gli italiani, ma anche il fatto che essa portò alla luce alcune delle inquietudini più profonde della società. Il luogo del disastro subì un sovraccarico semiotico: sotto lo sguardo inorridito di un pubblico nazionale ogni scena diventò un simbolo, ogni aneddoto l'involucro di una verità più ampia. Si innescò un movimento di compassione e solidarietà patriottiche di proporzioni mai viste in un paese dove la debolezza del sentimento di identità nazionale è un luogo comune. Gli italiani, come si diceva e si dice ancora spesso, non si sentivano molto italiani: la loro identità era basata sulla località geografica di appartenenza, sulla famiglia, sulla politica o sulla religione, più che sulla nazione. Eppure volontari da tutto il paese si misero in viaggio per dare una mano. Quotidiani e riviste parlarono del disastro fino alla saturazione. Comitati civici spuntarono come funghi per raccogliere fondi. A Roma si tennero i 'plebisciti del dolore': i cittadini deponevano le donazioni in 'urne elettorali' avvolte nel tricolore, che rievocavano i plebisciti che avevano ratificato l'unità."
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