Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Ulisse Dogà

Un tempo altro, estraneissimo. Studio sul futuro composto in poesia

Quodlibet, 2021

15,20 € 16,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2021
ISBN
9788822907295
Autore
Ulisse Dogà
Pagine
125
Collana
Quodlibet studio. Estetica e critica
Editori
Quodlibet
Formato
211×134×13
Soggetto
Semantica, analisi del discorso, stilistica, Studi letterari: poesia e poeti
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Come dire il futuro? Se da un lato siamo protesi nel tempo imperfetto del nostro voler o dover essere che plasmiamo attraverso il tema del presente e del futuro semplice, dall’altro possiamo pensare a un tempo futuro già compiuto, un futuro perfetto che si sottrae alle nostre intenzioni e che ci appare come oggetto di malinconica contemplazione o di visione profetica. Come dire allora ciò che va oltre la nostra ipotesi di esperienza ed è addirittura caratterizzato da necessità e certezza? La lingua si è fornita di una forma verbale capace di articolare ciò che non è ancora e di marcarne al contempo l’ineluttabilità: essa coniuga tale modalità del futuro come ciò che “sarà stato”. Le valenze aspettuali del futuro composto, ancora vive nella letteratura profetica delle lingue indoeuropee delle origini, e considerate come scomparse nel processo di temporalizzazione delle lingue romanze e germaniche e nella progressiva secolarizzazione delle istanze trascendenti, sono sopravvissute in modo carsico, al di sotto della norma linguistica, nel linguaggio poetico. L’analisi stilistica del futuro composto nelle opere di Orazio, Dante, Donne, Montale, Celan e Anedda intende decifrare l’uso poetico di questa rara e affascinante forma verbale, declinata al fine di guadagnare un punto di vista futuro e retrospettivo, per trasvalutare il tempo a venire da dimensione dell’attesa e della speranza in una sfera dell’assolutamente determinato e del ricordo.