Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

J. Farrel, F. Musarra

Ugo Betti today. L'attualità di Ugo Betti. Atti del Convegno internazionale del Dip.to di italiano dell'University of Strathclyde (Glasgow, 24-25 aprile 2008)

Cesati, 2009

11,40 € 12,00 €

Franco Cesati Editore

(Firenze, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2009
ISBN
9788876673726
Pagine
132
Collana
Quaderni della Rassegna (56)
Editori
Cesati
Formato
230×160×9
Curatore
J. Farrel, F. Musarra
Soggetto
Betti, Ugo, Studi letterari: 1900–2000 ca., Italiano
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

L'opera di Ugo Betti (1892-1953), poeta scrittore e drammaturgo, è pressoché sconosciuta al grande pubblico italiano. Le sue opere, durante la sua vita, sono sempre state accolte con riserve e incomprensioni. Negli anni giovanili il suo stile intimista lo rese inadatto al "teatro di massa" a cui aspirava il fascismo e successivamente, dopo la liberazione, il suo pensiero e il suo approccio estetico si scontrarono con una cultura filo-marxista le cui premesse erano ostili alla sua mentalità. Oggi le sue opere non fanno parte del repertorio di routine del teatro occidentale e i suoi drammi non vengono quasi più messi in scena, né in Italia né in altri paesi. Negli anni Cinquanta Betti fu introdotto sulla scena teatrale londinese assieme a Brecht e Beckett, ma se l'interesse per quest'ultimi è arrivato ininterrotto fino ad oggi e le loro pièces riprese regolarmente, Betti invece svanì dopo quel breve momento di fortuna. Gli studiosi presenti al Convegno hanno voluto riflettere proprio su questa dimenticanza. Ugo Betti merita tale oblio? È veramente uno scrittore inattuale o al contrario è in grado di porre e affrontare le questioni profonde che disturbano la pace interiore di uomini e donne anche del terzo millennio? Forse sarebbe sensato riconoscergli un posto di rispetto fra gli autori del Novecento, e non solo nel teatro.
Logo Maremagnum it