Dettagli
Anno di pubblicazione
1587
Autore
Pisanelli Baldassarre.
Stato di conservazione
Nuovo
Descrizione
Nel quale non solo tutte le virtù, & i vitii di quelli minutamente si palesano, ma anco i rimedij per correggere i loro difetti copiosamente s’insegnano: tanto nell’apparecchiarli per l’uso, quanto nell’ordinare il modo di riceverli. Distinto in un vago e bellissimo partimento tutto ripieno della dottrina de' più celebrati Medici & Filosofi con molte belle Historie Naturali. In Venetia, appresso Gio. Battista Uscio, 1587. In 8vo; cc.4n.nn., pp.162 (ma 152). Errori nella numerazione, ma esemplare completo. Insegna tipografica al frontespizio, testo inquadrato. Pergamena coeva, titolo calligrafato al dorso. Disamina accurata delle virtù e difetti dei più comuni cibi, frutti e liquori. Insegnamenti per la preparazione e la cottura. Consigli per la scelta degli alimenti. Di ogni cibo è riportata la storia e la considerazione di esso presso antichi medici. Paleari Henssler, 1414; Westbury pag. 174; Bitting, pag. 372; Testimonianze di storia alimentare nei fondi archivistici e librari dell’Università di Perugia: “Il Trattato di Baldassarre Pisanelli (medico a Bologna e Roma, †1587) ebbe grande fortuna tra XV e XVII secolo per la semplice struttura e la facile consultazione. Dedicato a Guglielmo Gonzaga, duca di Mantova e di Monferrato, il trattato di dietetica contiene consigli di buone pratiche alimentari e prende in considerazione i cibi presenti sulle tavole dei signori (frutta, ortaggi, erbe aromatiche, cereali e legumi, carne, pesce, latte e derivati, vino). Di ogni alimento vengono indicate le caratteristiche principali (elettione), i giovamenti, i nocimenti, i rimedi, i gradi, i tempi migliori (eta di complessioni) per la sua assunzione; a questo Pisanelli aggiunge nelle pagine di destra una breve historia naturalis dell’alimento, con notizie curiose sull’uso dei cibi. Colpiscono le considerazioni ispirate a una concezione gerarchica della società: la trippa è cibo per persone che faticano, le pernici giovani non nuocciono se non a gente rustica. Il porco (p. 66) nuoce alle persone delicate e che vivono nell’ozio, ma è adatto alle persone che s'affaticano molto; la maniera migliore per mangiarlo è arrosto con spezie. Le porchette (p. 68) che si mangiano con tanta curiosità si devono fuggire perché apportano grande danno, ma se il porco sarà di età consistente sarà di ottimo nutrimento. I prosciutti e i salami risvegliano l’appetito ma bisogna mangiarne con moderazione. (SB)"