Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Alm. Le Pelletier De La Sarthe

Trattato compiuto della scrofola e delle differenti varietà che può aprresentare. Con note dei signori Fantonetti e Van-Mons

Paolo Andrea Molina, 1834

150,00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1834
Luogo di stampa
MIlano
Autore
Alm. Le Pelletier De La Sarthe
Editori
Paolo Andrea Molina
Soggetto
scrofola tubercolosi

Descrizione

In 8°, pagg. 479. Legatura in mezza pelle coeva con angoli, fregi in oro e titolo su tassello rosso al dorso. L'adenite tubercolare fino a tutto l'Ottocento era nota con il termine di scrofola.<BR>"Nel Basso Medioevo, e nei secoli che vanno dal X al XII secolo, in Francia e in Inghilterra, ove la malattia era chiamata comunemente (come sopra affermato) scrofula, si pensava che i sovrani, imponendo le mani, fossero in grado di guarire tale patologia. Pertanto era denominata anche tocco reale. La scrofola era anche chiamata the King's Evil ("il male del re" in inglese). Si pensava che i sovrani avessero ereditato tale capacità grazie alla loro discendenza da Edoardo il Confessore, re inglese dal 1042 al 1066, che, in base a talune leggende, lo aveva ereditato da San Remigio. L'ultimo esempio di pubblico "tocco" della scrofola fu il 31 maggio 1825 ad opera di Carlo X, tra la generale incredulità e derisione. Nel Regno di Sicilia invece, secondo i dettami della Scuola medica salernitana, la si curava semplicemente con impiastri di fico": Regola sanitaria Salernitana, Fulvio Gherni, 1954. Bell'esemplare in barbe, minime fioriture. <BR>