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Libri antichi e moderni

Sessa Joseph

Tractatus de Judaeis eorum privilegiis, observantia et recto intellectu, Continens Pignora, Usuras; Testimonia, Testamenta, Juramenta, Successiones, Immunitates, Matrimonia, Repudia.

Joannis Francisci Mairesse & Joannis radix, 1717

1200,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1717
Luogo di stampa
Augustae Taurinorum
Autore
Sessa Joseph
Editori
Joannis Francisci Mairesse & Joannis radix
Soggetto
Diritto, Giudaica, Stati Sardi
Sovracoperta
No
Lingue
Latino
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

un vol. in 4 gr. cm. 36,5x24 pp. (20)-387; Legatura recente in mz. perg. antica con angoli; dorso 8 nervetti con due tasselli con titolo autore anno in oro; piatti in cartonato rigido marezzato. Esemplare in barbe su carta forte solo poche carte interessate da un leggero foxing. Frontespizio in rosso e nero . Capilettera testalini e finalini xilograf. In ottimo stato. Raro trattato giuridico dedicato a Vittorio Amedeo, sulla condizione giuridica e amministartiva degli Ebrei in Piemonte agli inizi del XVIII secolo. Particolarmente velenosi i componimenti poetici all' inizio- pp. (9-10)- ed alla fine -p. 332 - dell'opera dedicati agli Ebrei. 'Giuseppe Sessa, un viceconservatore, entrato presto in contrasto con la comunità di Torino, descrive nel Tractatus de Judaeis la sua esperienza, traducendola in Tratato de privilegi concessi alli ebrei in diversi tempi da’ reali Principi e Sovrani di Savoia, osservanza e vera interpretatione de’ medesimi, pegni, usure et altre diverse questioni apartenenti non tanto tra ebrei et ebrei quanto per lo più tra christiani et ebrei, et in particolare atorno li neophiti o sia convertiti. D’altro canto, in un consulto al sovrano la Camera dei conti spiegava che la «ragion comune» vale an- che per gli ebrei e dava una più aggiornata definizione della tolleranza nei loro confronti: «partecipando pur essi della natura umana, corre obbligo di soccorrerli e sollevarli nelle loro necessità e pesi, riprovato il troppo rigoroso sentimento di chi scrive non si debba a loro riguardo né equità né compatimenti, opinione troppo ripugnante alla pietà e clemenza di Vostra Maestà» ' G. Ricuperati. Storia di Torino Vol V pag 473.