Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Antonio D'Alessandri

Sulle vie dell'esilio. I rivoluzionari romeni dopo il 1848

Argo, 2015

15,20 € 16,00 €

Argo Editrice

(Lecce, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2015
ISBN
9788882341275
Autore
Antonio D'Alessandri
Pagine
189
Collana
Il pianeta scritto (125)
Editori
Argo
Formato
152×232×15
Soggetto
Romania-Storia, Storia d’Europa, Romania, XIX secolo, 1800–1899
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Sullo sfondo c'è la Rivoluzione del 1848, la Primavera dei popoli, nella quale ebbero un ruolo non marginale i romeni moldavi e valacchi, unici tra i sudditi dell'Impero ottomano a partecipare a quegli eventi. Il tema centrale di questo volume è però l'esilio cui furono costretti i patrioti sconfitti, giovani ribelli che lontano dalla loro patria continuarono a lottare, discutere e sognare, spostandosi dai boschi della Transilvania alle rive della Senna, dall'orientaleggiante Bucarest alla brulicante Istanbul ottomana, da Londra alle sponde serbe e bulgare del Danubio. L'esperienza dell'esilio è qui intesa come un laboratorio non solo politico ma anche intellettuale, destinato a segnare il futuro di gruppi dirigenti che saranno decisivi per la storia della Romania contemporanea. Si tratta di un travaglio su cui è necessario tornare a riflettere, così come sul senso della stessa Rivoluzione del 1848 che fu vista, negli anni del socialismo reale, in una prospettiva essenzialmente nazionale e solo come anticipatrice dell'ansia di riscatto sociale che il regime comunista prometteva di realizzare in pieno. Il libro ripercorre pertanto i sentieri dell'esilio politico romeno mirando a mettere in luce sia la sua dimensione transnazionale sia lo spessore del dibattito politico sviluppatosi nelle varie capitali europee, in particolare Parigi: il risultato è l'affresco di una vera e propria storia intellettuale dell'esperienza romena dell'esilio rivoluzionario all'indomani del 1848.