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Libri antichi e moderni

Lenin Vladimir Ilʹič.

Sui sindacati. Raccolta di scritti e discorsi. [post 1960].

Progress,

13,00 €

BFS Libreria

(Ghezzano, Italia)

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Dettagli

Luogo di stampa
Mosca
Autore
Lenin Vladimir Ilʹič.
Editori
Progress
Stato di conservazione
Molto buono
Condizioni
Usato

Descrizione

549 p., [1] c. di tav. : ill. ; 21 x 13 cm. Raccolta di scritti di Lenin sulla questione sindacale e il ruolo dei sindacati nel processo rivoluzionario. Lenin vede nel movimento operaio internazionale molte forze che si attestano in posizioni di mera lotta sindacale o di riformismo politico, come testimoniano le sue dure critiche ai fabiani, alle "trade-unions", al sindacalista americano Samuel Gompers, agli «economisti» brentaniani. In «Che fare?» l’opera che più ampiamente discute questo tema, Lenin muove appunto dalla constatazione che l’unionismo inglese, al pari dei brentaniani e dei moderati, non soltanto limita l’azione del proletariato, ma con ciò stesso rappresenta un ostacolo reale alla sua liberazione dal sistema salariale. Esattamente come il Karl Kautsky che sempre aveva ribadito l’importanza della "leadership" intellettuale, Lenin rifiuta la spontaneità della lotta economica e il determinismo storico che rinuncia all’opera di organizzazione delle masse, senza organizzazione politica non si ha la coscienza socialista, e lo spontaneismo economico, che la le sue più tipiche espressioni nelle "trade unions", comporta inevitabilmente la sottomissione pratica alla borghesia. Gli operai, lasciati a se stessi, seguono necessariamente la linea del minimo sforzo, ed aggiunge: «la classe operaia va spontaneamente al socialismo, ma l’ideologia borghese, che è la più diffusa… resta pur sempre l’ideologia che, spontaneamente, soprattutto si impone all’operaio»; di qui la necessità di un’azione sul proletariato che, partendo dalle condizioni obiettive del sistema economico, indichi la via rivoluzionaria, in quanto in essa trovano soddisfazione sia le esigenze di fondo sia quelle contingenti e particolari della classe operaia; leggiamo infatti: «l’ideale di un socialdemocratico non deve essere il segretario di una "trade-union", ma il tribuno popolare, il quale sa reagire contro ogni manifestazione d’arbitrio e oppressione, ovunque essa si manifesti…». Lenin non conclude però che azione sindacale ed azione politica debbano svolgersi nel medesimo ambito organizzativo; sindacato e partito debbono restare distinti poiché il partito è, in condizioni di lotta, una formazione ristretta e saldissima composta di rivoluzionari professionisti, mentre il sindacato raccoglie la massa degli operai non in base alle distinzioni politiche, bensì in base ai loro interessi economici. . Legatura editoriale, coperta in cartone rigido telato di colore blu, titolo impresso in oro al piatto e al dorso. Sovraccoperta illustrata in carta patinata lucida. Segnalibro bianco in stoffa. Codice libreria 9301.
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