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Libri antichi e moderni

Fronzoni, A [Ngiolo] G[Iuseppe] - Presta, Salvador

Salvador Presta | galleria la Polena | Genova | 1969.01.11-02.03

Galleria La Polena,, 1969

1750,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1969
Luogo di stampa
Genova,
Autore
Fronzoni, A [Ngiolo] G[Iuseppe] - Presta, Salvador
Pagine
1 foglio di buona grammatura con applique di carta a collage bianco su bianco e stampa tipografica in nero all’angolo basso di sinistra.
Editori
Galleria La Polena,
Formato
715 x 495 mm,
Soggetto
Grafica Tipografia Arte Cataloghi Monografie

Descrizione

MANIFESTO Poster originale della mostra. Leggera puntinatura di foxing e minima gualcitura agli angoli di sinistra dell’applique; per il resto in ottime condizioni. Grafico prima che designer e architetto, Angiolo Giuseppe Fronzoni — noto come AG Fronzoni — ha associato la sua ricerca e la sua attività creativa a un’immagine di geometrica sobrietà, come rivelano immediatamente la celebre gamma di mobili «Serie 64», la lampada «Quadra» del 1962 o le essenziali valigie «Forma zero» realizzate per Valextra nel 1963. Minimalista nemico di ogni inutile ornamento, Fronzoni ha fatto della rigorosa pulizia delle forme un segno distintivo, alla perenne ricerca dell’essenza di un progetto e dell’equilibrio nell’asimmetria — poiché «la simmetria appartiene al passato, mentre l'asimmetria è moderna […] è dinamica, ed è un punto fermo per il progettare contemporaneo» (cit. in Ester Manitto, A lezione con AG Fronzoni, 2017). -- Uno degli incontri più importanti della sua vita fu proprio quello con il mercante d’arte Edoardo Manzoni, che con Rosa Leonardi aveva appena aperto a Genova la Galleria La Polena e «gli chiese di occuparsi dell'allestimento, assieme alla ristrutturazione di casa sua. I primi arredi nacquero così, per quei due spazi», ricorda la figlia in un’intervista al «Corriere» (16 ottobre 2014): furono i prototipi della celebre «Serie 64». Per la linea grafico-editoriale della galleria Fronzoni progettò una tipologia di layout mai più abbandonata: formato quadrato, carta bianca, semplice tipografia nera in rigoroso minuscolo sans serif impaginata agli angoli o sui bordi del foglio, secondo «un’altra delle caratteristiche compositive del linguaggio grafico di Fronzoni[, che] consiste nel suo prediligere i margini del foglio rispetto alla sua area centrale. E allora, come se le lettere e le forme fossero sottoposte a un magnetismo periferico, accade che esse si vengono a condensare nei bordi, raggruppate secondo andamenti lineari, a volte diagonali, oppure cubiformi o addirittura sinuosi» (Maria Luisa Ghianda su «Doppiozero», online). -- La vera sfida divennero allora i poster — dal celebre Lucio Fontana dell’ottobre 1966 a questo Salvador Presta del gennaio 1969, entrambi conservati nella collezione permanente del MoMa di New York — dove il centro del foglio bianco lasciava spazio alla creatività del designer nell’interpretare l’opera dell’artista. -- Nel poster per l’esposizione di Presta alla Polena l’idea di Fronzoni fu un’applique di strisce perpendicolari bianche a creare un millimetrico spessore sul fondo bianco, proprio come nelle «trame» dell’artista italo-argentino, le cui opere degli anni sessanta avevano, peraltro, una straordinaria affinità con l’estetica di AG Fronzoni: «Cinetismo, percettivismo, effetti spaziali, sono altrettanti fenomeni riscontrabili nell’opera di Presta […]. Oltre che con la luce, questi quadri agiscono in relazione con lo spazio e con lo scorrere del tempo. Su fondi bianchi presta applica “trame” bianche, creando una sottile intercapedine di luci ed ombre atta a fornire una continua interazione con l’ambiente» (Tommaso Trini su «Domus» del maggio 1967).

Edizione: poster originale della mostra.
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