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Libri antichi e moderni

Maret Henri

Saggio sul panteismo nelle società moderne di E. Maret, Canonico onorario di Parigi. Versione sulla seconda edizione parigina riveduta e aumentata. Seconda edizione

Tipografia e Libreria Pirotta e C., 1850

75,00 €

Mazzei Libreria Antiquaria

(Bagnone, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1850
Luogo di stampa
Milano
Autore
Maret Henri
Editori
Tipografia e Libreria Pirotta e C.
Soggetto
(Filosofia - Panteismo - Cattolicesimo)
Lingue
Italiano

Descrizione

In-8° (21 x 14,6 cm), pp. 284, legatura coeva in mezza pelle con titoli in oro su tassello al dorso. Normali segni del tempo alla legatura. Una nota a matita nel margine esterno delle pagine 45 e 59, fioriture limitate alla parte superiore delle pp. 65-76. Al verso della guardia anteriore, vecchio ritaglio di catalogo librario, con i dati e una breve descrizione di due esemplari di due diverse edizioni dell'opera in questione, con indicazione di prezzo in lire. Per il resto esemplare ben conservato. Volume IX. nella "Biblioteca ecclesiastica. Classe seconda - Dogmatica, Polemica, Filosofia-Morale". Indice: Capitolo I. Della filosofia in Francia al secolo decimonono. Il razionalismo del secolo decimonono riducesi al panteismo; Capitolo II. Seguito dell'esame della filosofia nel secolo XIX. Il misticismo nel secolo XIX non è che panteismo; Capitolo III. Nessuna via di mezzo possibile tra il Cattolicismo ed il Panteismo; Capitolo IV. Storia del Panteismo; Capitolo V. Confutazione del Panteismo. Il Panteismo considerato in sé stesso; Capitolo VI. Seguito della confutazione. Il panteismo considerato nella sua applicazione agli sviluppi dell'umanità; Capitolo VII. Del Cattolicismo; Capitolo VIII. Nuove obbiezioni contro il Cattolicismo; Capitolo IX. Seguono le obbiezioni. Henri Maret, teologo francese (Meyrueis, Lozère, 1805 - Parigi 1884), insegnò dogmatica alla Sorbona (1841), di cui divenne decano nel 1853. Fondò con Lacordaire e Ozanam l'Ere nouvelle (1848), che difendeva l'accordo fra la democrazia e la Chiesa; fu poi sostenitore della politica dell'Impero, ponendosi a capo di un gruppo di teologi e di cattolici moderatamente gallicani. Alla sua morte era arcivescovo titolare di Lepanto e ausiliare di Parigi.