Dettagli
Anno di pubblicazione
1826
Autore
Stendhal (Pseud. Marie-Henri Beyle)
Soggetto
GRAN TOUR D'ITALIE PRIMA EDIZIONE
Descrizione
In 8°; due tomi: (4), 304 pp. e (4), 348 pp. Brossura editoria con titolo, autore, editore e anno di stampa impressi ai piatti anteriori entro elaborate cornici. Esemplare in buone-ottime e condizioni di conservazione, non comune a reperirsi completo della brossura editoriale. Terza edizione ma considerata come una vera e propria prima edizione, in quanto presenta il testo definitivo dellopera con qui presetato per la prima volta il secondo volume, di questa celebre opera del grande scrittore francese Marie-Henri Beyle, noto come Stendhal (Grenoble, 23 gennaio 1783 Parigi, 23 marzo 1842). Stendhal pubblicò questopera per la prima volta nel 1817, in un solo volume nel 1817. Lo stesso anno uscì una seconda edizione, del tutto identica alla prima, realizzata aggiungendo alle copie non ancora distribuite, un nuovo frontespizio con laggiunta della scritta Duexeme edition. Intorno al 1823 Stendhal riprese in mano lopera e decise di riscriverla completamente aggiungendo numerosissimi passi non riportati nelle due edizioni precedenti. Lopera qui presentata è la prima, fra laltro, nella quale compare lo pseudonimo di M. de Stendhal officier de cavalerie. I volumi contengono il racconto dei soggiorni in Italia del celebre scrittore francese, con la descrizione non solo dei luoghi e dei monumenti visitati (come i lunghi soggiorni a Bologna e Milano) ma anche delle sensazioni da lui provate, i personaggi incontrati i cibi e le curiosità che più sollecitarono la sua sensibilità durante i soggiorni italiani del 1800-1802 e 18141821 (con un lungo soggiorno a Milano da lui considerata come la sua seconda patria) con particolare attenzione alla complessa situazione politica ed agli uomini politici che in essa si muovono. Riguardo a questopera si può leggere sulla Treccani
veramente in questo libro vi è già Stendhal con le sue migliori qualità di fresco e intelligente entusiasmo, di grazia impertinente, di personalissimo stile: i plagi, o le citazioni mascherate, che anche qui si ritrovano, qui non scemano punto l'incomparabile schiettezza. Giova ricordare che in quegli anni milanesi S. s'interessò molto alle polemiche classico-romantiche, che lesse attentamente il Conciliatore e ne conobbe i redattori e che in quelle polemiche pensò un momento d'intervenire con scritti di cui rimangono frammenti e abbozzi in lingua italiana. Dopo aver scritto alcune monografie dedicate a Haydn, Mozart e Metastasio, ancora sotto la soggezione delle impressioni in lui suscitate dalle opere darte ammirate durante il suo viaggio in Italia, compose due opere che lo resero celebre, una storia della pittura in Italia prima e poi il racconto di viaggio qui presentato, firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal, nome, forse, ispirato allautore dalla città di nascita del di lui ammirato critico darte Johann Joachim Winckelmann. Il successo assoluto per Stendhal arrivò poi a partire dal 1830 con i grandi romanzi Il rosso ed il nero e La certosa di Parma. Prima edizioni definitiva in bone-ottime condizioni di conservazione, non comune da reperirsi completa della sua brossura editoriale. Rif. Bibl.: Clouzot, pag. 256.