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Libri antichi e moderni

[Guerrini, Olindo] Argia Sbolenfi [Pseudonomo Stecchetti Lorenzo, ]

Rime. Con prefazione di Lorenzo Stecchetti

Premiato stabilimento tipografico successori Monti editori,, 1897

200,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1897
Luogo di stampa
Bologna,
Autore
[Guerrini, Olindo] Argia Sbolenfi [Pseudonomo Stecchetti Lorenzo, ]
Pagine
pp. XXX [2 con dedicatoria a Pietro Sbolenfi] 219 [5]
Editori
Premiato stabilimento tipografico successori Monti editori,
Formato
in 16°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Poesia Italiana dell' 800
Descrizione
brossura originale color giallo con titoli stampati in rosso e nero, conservata in bella legatura in mezza pelle verde con grandi angoli, al dorso falsi nervi e titoli oro,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Ottimo esemplare. Tra i tanti caratteri impersonati da Olindo Guerrini, e conseguenti pseudonimi, ci fu anche quello di Argia Sbolenfi, una «giovane ossessa bolognese», decisamente esplicita dal punto di vista sessuale. -- Inventata da Antonio Fiacchi come figlia del Sgner Pirein, «Guerrini si impadronì a modo suo della giovane, firmandosi col di lei nome per la prima volta il 18 settembre 1892, aprendo una serie di lettere, seguite presto da versi piuttosto scollacciati, sempre accompagnati da prose introduttive» (Novelli, Il verismo in maschera, pp. 154-5). -- Molto criticato dai suoi contemporanei, il tentativo di Guerrini di «dare dignità ad un volume di poesie appartenenti ad un filone, quello erotico, di regola costretto a campare alla macchia» ebbe come risultato di «mettere a repentaglio la sua reputazione, anche presso coloro che non avevano alzato il ciglio dinanzi alla sua attività precedente» (ivi, p. 155). Sintomatico a questo proposito il rilievo di Croce relativo alla pubblicazione: «i versi di Argia Sbolenfi (che pure ci avevano fatto sorridere se qualche amico da Bologna ce ne mandava alcun saggio) destarono generale riprovazione, quando il Guerrini s’indusse a ripresentarli in volume» (Croce, La letteratura della nuova Italia, vol. 5, p. 141). -- Notevole la prefazione a firma Stecchetti, che si apre in maniera assolutamente provocatoria: «Ecco un libro sbagliato» (p. VII). Dopo la raccolta del 1897, Guerrini metterà sostanzialmente alla porta lo pseudonimo sbolenfiano, valendosene soltanto in prove infime (Novelli, Il verismo in maschera, p. 159). Sorbelli, Bibliografia stecchettiana (Continuazione), p. 362.
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