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Libri antichi e moderni

Francesco Gemelli

Rifiorimento della Sardegna proposto nel miglioramento di sua agricoltura. Libri tre di Francesco Gemelli.volume primo (-secondo)

Presso Giammichele Briolo, 1776

900,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1776
Luogo di stampa
Torino
Autore
Francesco Gemelli
Editori
Presso Giammichele Briolo
Soggetto
simple, economia agraria

Descrizione

2 volumi in 8 grande (cm 22,5 x 28,5), pp. XVI + 397 + (3) di indice; 342 + (1) di errata + (1 bianca). Frontespizio del primo volume stampato in nero e rosso, illustrazione incisa all'acquaforte ai front. di entrambi i volumi. Qualche fioritura sparsa alle pagine ma buon esemplare ad ampi margini rilegato in cartone coevo. Edizione originale di quest'opera di Francesco Gemelli, gesuita novarese, professore all'Universita' di Sassari. Si tratta di una delle opere piu' note relative all'economia agraria sarda. Gemelli analizza in maniera critica lo stato dell'agricoltura, osservandone il decadimento rispetto alla fiorente epoca romana, si sofferma sui problemi della classe agricola, e propone soluzioni per un miglioramento delle colture ed una modernizzazione dei processi e degli strumenti agricoli. Nel XVIII secolo, il governo di Torino promosse studi e ricerche nel tentativo di risolvere gli annosi problemi della Sardegna, per renderne produttiva l'economia in modo che non gravasse sul bilancio dello Stato sabaudo. Il re Carlo Emanuele III affido' il "rifiorimento della Sardegna" al ministro Giovanni Battista Bogino. A quel periodo risale infatti l'opera di Gemelli che fu incoraggiato proprio da Bogino ad assumere un ruolo particolarmente attivo e incisivo nella vita locale, sin dagli inizi del suo trasferimento a Sassari, e soprattutto ad approfondire lo studio della storia e dell'economia isolane. Per Gemelli, uno dei problemi principali dell'economia agraria era costituita dalla mancanza di terreni chiusi che comportava il rischio costante di distruzione delle colture da parte del bestiame lasciato senza custodia. Occorreva non soltanto recintare i terreni ma costruirvi anche delle cascine e, dove possibile, portare l'acqua per l'irrigazione. Cio' comportava un impiego massiccio di capitali che che ne' i feudatari ne' i privati possedevano e neppure lo Stato era disposto ad impegnare. La questione fu poi affrontata dalla Reale Societa' Agraria ed Economica di Cagliari che dedico' varie sedute su "come conciliare l'agricoltura con la pastorizia ossia trovare i mezzi coi quali, cessando le insorte gare fra agricoltori e pastori, si possa far fiorire e prosperare questo doppio ramo di ricchezza nazionale" (Carlino Sole, "Politica, economia, e societa' in Sardegna nell'eta' moderna", 1978, p. 67). Ciasca, 7959. Tola, II, 124-27. Einaudi I, 2425.
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