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Libri antichi e moderni

Lucini, Gian Pietro (Prefazione Di F.T. Marinetti)

Revolverate. Con una Prefazione futurista di F.T. Marinetti

Edizioni di “Poesia” (Officina grafica Bertieri e Vanzetti),, 1909

1000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1909
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Lucini, Gian Pietro (Prefazione Di F.T. Marinetti)
Pagine
pp. 360.
Editori
Edizioni di “Poesia” (Officina grafica Bertieri e Vanzetti),
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Futurismo Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura in carta rossa stampata in nero ai piatti e al dorso,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Ottimo esemplare pregiato dalla dedica autografa dell’autore «All’onorevole Fabri | G.P. Lucini»; proveniente dalla prestigiosa collezione futurista di Giampiero Mughini (dorso scolorito, come normale; lievi e occasionali fioriture alle carte interne; ne complesso fresco, pulito e squadrato). «Revolverate» è probabilmente la migliore raccolta poetica dell’autore, dove il pomposo dannunzianismo è abbandonato in favore dell’invettiva politica e sociale. Fu tirata dalle edizioni di F.T. Marinetti in 1000 esemplari, a pochi mesi dalla fondazione del futurismo. L’opera è introdotta da uno scritto dell’editore che fu un compromesso tra la prefazione originale dell’autore («Diffida contro certo futurismo», un esplicito attacco al neonato movimento) e il comprensibile desiderio di Marinetti di far apparire solido e coeso il gruppo dei futuristi, appena formatosi. L’originale «Diffida» luciniana si può leggere oggi nella documentata edizione curata da Edoardo Sanguineti («Revolverate e Nuove revolverate», Torino 1974). La mediazione trovata con la «prefazione futurista» di Marinetti fu l’inizio di una lunga tregua tra i due, subito ufficializzata dall’inserimento di Lucini tra i poeti futuristi a cui è dedicato «Mafarka le futuriste» (fine 1909): Lucini aveva un editore generoso e molto attivo; Marinetti poteva schierare il poeta milanese come fiore all’occhiello del suo gruppo lirico, e fare proselitismo profittando dei suoi numerosi contatti con i giovani irregolari italiani. La tregua resse fino al 1912, quando Lucini rifiutò la posizione presa da Marinetti sulla guerra in Libia e il «Manifesto della letteratura futurista», chiedendo la rimozione definitiva dagli elenchi del movimento e dalla scaletta delle declamazioni alle serate futuriste (dove mai era mancata qualcuna delle sue poesie). I rapporti peggiorarono fino al noto sfogo vociano di Lucini («Come ho sorpassato il futurismo», La Voce 5:15, 1o apr 1913), oggi documento assai prezioso per la storia del primissimo futurismo, che precedette di appena un anno la prematura morte di Lucini, stroncato da problemi di salute congeniti. Cammarota, Futurismo, 287.4
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