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Libri antichi e moderni

RIDOLFI, Luca Antonio (1510-1570)

Ragionamento havuto in Lione, da Claudio de Herberè gentil'huomo franzese, et da Alessandro degli Uberti gentil'huomo fiorentino, sopra alcuni luoghi del Cento novelle di Boccaccio, i quali si ritroveranno secondo i numeri delle carte del Decamerone stampato in Lione, in picciola forma da G. Rovillo

Guillaume Rouillé, 1557

1200,00 €

Govi Libreria Antiquaria

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1557
Luogo di stampa
Lyon
Autore
RIDOLFI, Luca Antonio (1510-1570)
Editori
Guillaume Rouillé
Soggetto
Quattro-Cinquecento
Stato di conservazione
Buono
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

In 4to (mm. 215x151). Pp. 100, [2: errata]. Manca l'ultima carta bianca. Segnatura: A-N4. Titolo entro bordura architettonica con al centro la marca tipografica. Pergamena floscia moderna con titolo manoscritto al dorso. Leggera brunitura uniforme, margini superiore ed inferiore del titolo e dell'ultima carta abilmente rinforzati, tre piccoli fori nel foglio d'errata, uno dei quali lede leggermente una lettera di testo, per il resto ottima copia.
RARA PRIMA EDIZIONE (una seconda ed una terza emissione apparvero nel 1558 e nel 1560).
Nel volgere di una ventina di anni (dagli anni trenta agl'anni cinquanta del Cinquecento), nell' “italianissima” Lione lo studio delle lingue ed in particolare dell'italiano letterario era divenuto un importante elemento di distinzione sociale e mondana, soprattutto nel mondo femminile (cfr. J. Balsamo, L'italianisme lyonnais et l'illustration de la langue française, in: “Lyon et l'illustration de la langue française à la Renaissance”, Lyon, 2003, pp. 211-229).
In questo contesto l'editore Guillaume Rouillé, servendosi dell'aiuto di vari collaboratori, tra i quali spicca il letterato Luca Antonio Ridolfi, riprese con maggior professionalità e competenza il programma editoriale, cominciato da Jean De Tournes e Maurice Scève, di pubblicare i maggiori autori toscani in lingua originale, finendo spesso per dedicare le sue edizioni ad una gentildonna in vista della società lionese (cfr. N. Zemon Davis, Publisher Guillaume Rouillé, Businessman and Humanist, in: “Editing Sixteenth Century Texts. Papers given at the Editorial Conference University of Toronto”, a cura di R.J. Schoeck, Toronto, 1966, pp. 72-112).
Il Ridolfi, che collaborò con il Rouillé anche all'edizione del Petrarca (1550) e pubblicò presso lo stesso editore il dialogo l'Aretefila (1560), contribuì con una Vita di M. Giovanni Boccaccio brevemente descritta e con il Raccoglimento di tutte le sentenze a quella che viene considerata come la prima edizione stampata in Francia del Decameron in lingua italiana, la quale uscì dai torchi del Rouillé in formato tascabile nel 1555 (cfr. E. Giudici, Luc'Antonio Ridolfi et la Renaissance Franco-Italienne, in: “Quaderni di Filologia e Lingue Romanze”, n.s. 1, Roma, 1985, pp. 115-150).
«Guillaume Rouillé s'attache à fournir des éditions des trois grands auteurs italiens, Dante (La Commedia, 1551), Pétrarque (Il Petrarca con nuove e brevi dichiarationi, 1550) et Boccace (Il Decamerone, 1555), grâce au concours de l'humaniste Lucantonio Ridolfi. Il met aussi à la disposition du public en 1550 le célèbre ouvrage de Baldassarre Castiglione, Il Cortegiano. Lucantonio Ridolfi publie également chez Guillaume Rouillé des dialogues qui mettent en scène une société franco-italienne, riche de débats. Tel est le cas de celui qui oppose una Français (Claude de Herberay) et un Florentin (Alessandro degli Uberti) discutant du Decamerone de Boccacce et de questions linguistiques à propos des trois auteurs canoniques, Dante, Pétrarque et Boccacce, et qu'il rapporte dans le Ragionamento havuto in Lione, da Claudio de Herberè gentil'huomo franzese, et da Alessandro degli Uberti gentil'huomo fiorentino, sopra alcuni luoghi del Cento novelle di Boccaccio (1557) ou celui qui relate une discussion portant sur l'origine de l'amour, yeux ou oreille, dans l'Aretefila (1560), où sont aussi évoqués les poètes lyonnais Maurice Scève et Pontus de Tyard» (M. Huchon, Louise Labbé. Une créature de papier, Genève, 2006, p. 42).
Come si deduce chiaramente anche dal titolo, il Ragionamento si propone come un commento all'edizione rovilliana del Decamerone, a cui si richiama pagina per pagina. «Le text est anonyme, mais il est sûrement de Ridolfi, ainsi qu'en témoigne une lettre de son ami Alfonso Cambi. Herberé est un Français féru d'italien, qui a été inspiré par un séjour de deux ans dans le cercle de Marguerite de Berry, où tous cultivent le toscan. Herberé cherche à perfectionner son italien à l'aide du Décaméron, et se met à interrog
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