Poesie edite e inedite.

261 p. ; 18 x 11 cm. Collezione di poesia, 57. «La poesia di Corrazzini ambisce alla ricostruzione di un "sublime" poetabile; per questo lascia l'impressione innovatrice, nei confronti del generico crepuscolarismo, di voler uscire dal giro. Si è parlato anche per lui - e con ragione - dei luoghi comuni ai crepuscolari (conventi, ospedali, case solitarie, chiese abbandonate, ecc.), ma forse non si è riflettuto a sufficienza sulla sempre maggiore labilità che tali luoghi e oggetti assumono, sulla loro sostanza sempre più emblematica e sempre meno decifrabile. Si è detto delle immagini tipiche raccolte intorno ai motivi dei luoghi serrati e chiusi e non si è posta sufficiente attenzione all'insofferenza che ne scaturisce, al bisogno dichiarato di caduta degli orizzonti, di proiezione in un "cielo più novo e più lontano | sovra il canto degli uomini e del mare"». A cura di Stefano Jacomuzzi. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile plastificato. Segni del tempo alla copertina, al dorso e al taglio (ingiallimento della carta), per il resto esemplare integro. Codice libreria 6410.