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Libri antichi e moderni

Bruno Sanzin

Pittura aeropittura futurista. Arazzi Architettura Giocattoli. Prima mostra triestina organizzata da Bruno G. Sanzin sotto gli auspici del Circolo Artistico

1200,00 €

Drogheria 28 Libreria Antiquaria

(Trieste, Italia)

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Dettagli

Autore
Bruno Sanzin
Lingue
Italiano

Descrizione

Trieste, Tipografia del P.N.F., 6-20 marzo 1931; mm. 170x125, [44] p., 12 ill. b/n., carta patinata, brossura magenta con unghie, stampa in nero ai due piatti e notevole design astrattista di Sanzin (in stile quasi neoplasticistica) in nero e verde al piatto anteriore.

Organizzata da Bruno Sanzin che cesella il catalogo con la parolibera “Programma di vita” ed inaugurata da Marinetti, di cui viene riportato anche il “Manifesto dell’aeropittura”, la mostra presenta subito i caratteri dell’eccezionalità visto i par- tecipanti: da una parte la linea triestina-goriziana (Crali, Lupieri), quella padovana (Dalla Baratta Ottorino, Quirino De Giorgio, Denes Müller, Giorgio Peri, Lino Sga- ravatti, Nello Voltolina) e quella nazionale con Depero, Tato, Fillia, Diulgheroff). Contiene la parolibera di Sanzin «Programma di vita» (che tranne per il diverso lettering del titolo sarà ripreso anche nella Prima mostra triveneta d’arte futurista del 1932, il «Manifesto dell’aeropittura» (firmato dal solo Marinetti), 12 belle tavole b.n. (Tato, Lancio paracadute, Aeroplani; Dormàl, Acqua mossa, Solitudine mistica, Casa in costruzione; Dalla Baratta, Danza-Sensazione, Ritratto del pittore Dormàl; D’Anna, Salto in alto; Voltolina, Tram; De Giorgio, Garage con ascensori esterni, Studio per una villa; Sgaravatti, Guardia svizzera). Esemplare che presenta due note di possesso: la prima di Marinetti che avendo presenziato all’inaugurazione firmò l’esemplare, l’altra di «[Nino] Cominotti 6 marzo 1931». Figlio di Vittorio Cominotti (1869-1933), primario di cardiologia ed esponente dell’Irredentismo triestino, Nino Cominotti nasce nel 1907 e si forma a Trieste. Frequenta sin da giovane gli ambienti del Circolo Artistico di Trieste e del futurismo triestino diventando amico dei coetanei Marcello Mascherini (1906), Giorgio Carmelich (1907) e Manlio Malabotta (1907). Conosce nel corso delle esposizioni d’arte la pittrice Hansi Glancz che sposa trasferendosi con lei in una villa a Opicina. Con lei promuove e fonda nel secondo dopoguerra alcune gallerie d’arte a Trieste, la più nota delle quali sarà la galleria d’arte “La Lanterna”.