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Libri antichi e moderni

Boccalini Traiano

Pietra del paragone politico ossia Censura della tirannide spagnuola e rivendicazione dei diritti della libertà italiana. Nuova edizione accuratamente rivista e corretta con una prefazione dell'Editore

Daelli (Tip. Orfanatrofio de' Maschi), 1863

30,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1863
Luogo di stampa
Milano
Autore
Boccalini Traiano
Editori
Daelli (Tip. Orfanatrofio de' Maschi)
Soggetto
Pensiero politico, Letteratura italiana barocca, Spagna e satire antispagnole
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Come nuovo
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-16°, pp. XXIX, 157, (3), brossura editoriale con titolo entro bordura xilografica riccamente figurata. Ottima copia intonsa e in barbe. Edizione nella 'Biblioteca Rara Daelli' (vol. XIX), con prefazione di Carlo Tèoli (alle pp. in nn. romani), di questa famosa satira, dichiarata dall'autore come la terza parte dei 'Ragguagli di Parnaso'; in essa Boccalini 'denunzia, particolarmente ai principi italiani, l'insaziabile cupidigia e le mene subdole degli Spagnoli, ammantate di zelo cattolico'. L'acume politico, il fervore patriotico e la satira mordace dettero immediatamente fama al libello, strutturato in 31 'ragguagli', con l'immutato scenario della corte di Apollo sul monte delle Muse. L'opera sferra un attacco veementissimo all'imperialismo della monarchia spagnola, al malgoverno della corte madrilena, alla cupoidigia ammantata di zelo cattolico da essa dimostrata, cui il Boccalini contrappone l'Italia futura, che egli preannuncia libera, unificata e destinata ad avere un'egemonia sulle altre nazioni d'Europa, motivi polemici che spiegano la fortuna del pamphlet in tutti i paesi che cercavano di opporsi alla preponderanza della Spagna e il proliferare rapidissimo delle ripubblicazioni. Di esso si conserva una copia manoscritta con dedica al re di Francia, datata 1607, ma la 'Pietra' vide la luce solo quando si aprirono le ostilità fra la Spagna e la Savoia e si presentì che Venezia si sarebbe schierata accanto al duca Carlo Emanuele I. 'Non mancarono naturalmente le voci discorsi, come quella di un Simone Bacci, canonico di Benevento, che stampò a risposta (Napoli, 1619) una Apologia per la Monarchia di Spagna. Ma per tutto il Seicento il successo della 'Pietra' può dirsi incontrastato; poi cadde in oblio.quasi accompagnando nel declino quell'impero spagnolo che aveva con tanto ardore avversato' (Luigi Firpo, in 'Dizionario Bompiani delle opere', V, 537).
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