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Libri antichi e moderni

Eugenio Montale

Ossi di seppia

Piero Gobetti editore, 1925

4500,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1925
Luogo di stampa
Torino
Autore
Eugenio Montale
Editori
Piero Gobetti editore
Soggetto
simple, letteratura italiana del novecento

Descrizione

In 16o (cm 20 x 13), pp. 100. Piccolo restauro al dorso. Bruniture al piatto anteriore. Alcuni fogli intonsi. Brossura editoriale a due colori, riquadrata, con fregio editoriale di Felice Casorati al piatto anteriore. Edizione originale della prima raccolta poetica di Montale, vertice della poesia del Novecento. Montale rifiuta programmaticamente l'amplificazione retorica dell'esperienza della vita umana ricorrendo tuttavia - come e' noto - ad uno stile e ad una lingua ricca di scarti dalla norma tanto verso l'alto e il prezioso quanto verso il basso del gergo dialettale. L'incontro tra Montale e l'ambiente torinese avviene per il tramite dello scrittore Sergio Solmi. Nell'immediato dopoguerra, il poeta comincia infatti a frequentare l'ambiente torinese della rivista "Primo tempo" e - soprattutto - quello delle riviste gobettiane "Rivoluzione liberale" e "Il Baretti". "L'ambiente torinese indica a Montale la strada impervia di un impegno etico da praticare attraverso la poesia, senza manifestazioni eclatanti e clamorose, bensi' mediante la cura di una parola necessaria condotta verso la semplicita' e la chiarezza, a costo di sembrar poveri" (Raimondi-Fenocchio, "La letteratura italiana da Pascoli a Montale", p. 318). Di Gobetti Montale dira' che era colui che gli aveva insegnato a soffrire "affinche' il filo della verita' non fosse spezzato". Da una lettera di Montale a Gobetti del 28 aprile 1925: "Caro Gobetti, hai avuto le bozze? [.] Naturalmente mi farai l'edizione nel formato solito dei quaderni, mi ero spaventato dapprima vedendo quei lenzuoli di carta. Ma non era il caso. Dato che il libretto viene spaventosamente smilzo, ti prego di far spazieggiare fino al possibile (fogli bianchi, ecc). Tanto non arriva alle 100 pagine neanche a largheggiare. Fa stampare in carta un po' grossa. So che per la copertina sei inflessibile (frangar non flectar); ma potresti far mettere nome e titolo, per lungo, nel dorso della plaquette. È un'invenzione che andrebbe bene per tutte le edizioni". Gambetti-Vezzosi, p. 549. Barile, Bibliografia montaliana, A1.