Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Cremonini Cesare

Oratione al Serenissimo Antonio Priuli, Principe di Venetia, A nome dell'Università de' SS. Stolari Artisti dello Studio di Padova. Di cesare Cremonino Lettore di Filosofia in esso Studio. Dedicata all'Illustriss. Et Reverendiss. Sig. Il Sig. Matteo

Per Gio. Batt. Martini,, 1618

180,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1618
Luogo di stampa
Padova e Venezia,
Autore
Cremonini Cesare
Editori
Per Gio. Batt. Martini,
Soggetto
RARITA' BIBLIOGRAFICHE PRIME EDIZIONI FILOSOFIA ARISTOTELICA, GALILEO GALILELIANI PRIME EDIZIONI
Lingue
Italiano

Descrizione

In 4°; (12) pp. Brossura dell'inizio del novecento con motivi floreali in amaranto. Un piccolo restauro al margine interno delle prime due pagine. Uno strappetto alla seconda carta senza perdita di carta. Prima e assai rara edizione di questo componimento dedicato ad uno dei patrizi veniti più importanti del seicento, Antonio Priuli (1548 Venezia – 1623), per celebrare la sua elezione a Doge. Nello stesso anno uscì un altro esemplare stampato a Venezia da Ciotti. "Priuli fu ‘venturiere’ nell’armata, portando con sé soldati armati a sue spese. Fu per due volte governatore di galea. Ebbe poi il provveditorato di Peschiera nel 1573. Al ricordo della battaglia di Lepanto (1571) si lega anche il prestigioso matrimonio contratto nel 1580 con Elena, figlia dell’eroico ammiraglio Agostino Barbarigo." da Treccani. Il componimento è scritto dal celebre filosofo centese, Cesare Cremonini (Cento, 22 dicembre 1550 – Padova, 19 luglio 1631) che fu a lungo docente di filosofia a Padova. Secondo alcuni studiosi Galileo si ispirò a Cremonini nella scelta di Simplicio come rappresentante dell'aristotelico avversario del copernicanesimo. E' comunemente riportato come Cremonini fu tra i professori di Padova che si rifiutarono di guardare attraverso il cannocchiale di Galileo. «Abbiamo qui l'Ill.mo S.r Andrea Morosini, il quale non può patire che ’l Cremonino, mentre V.S. è stata qui, non habbia procurato né voluto vedere queste sue osservationi, havendole io detto ch’ella se gli era offerta di andare sino alla sua propria casa per fargliele vedere; onde le pare che habbia torto contrariarle senza haverne fatto qualche esperienza.» P. Gualdo, lettera a G. Galilei, Padova 6 maggio 1611, in G. Galilei, Le opere, cit., 11° vol., 1934, lettera 526, p. 100. Esemplare in discrete condizioni di conservazione.
Logo Maremagnum it