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Libri antichi e moderni

Tommaso D'Aquino.

Opusculum praeclarum beati Thomae Aquinatis quod de esse et essentiis tum realibus tum intentionalibus inscribitur. Cuius emendatissima instauratio ad instantiam Francisci Bollani confecta est.

Venezia, Johann Lucilius Santritter e Jeronomo de Sanctis, 1488 - (XIX kalendas Martii).,

18000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Dettagli

Autore
Tommaso D'Aquino.
Editori
Venezia, Johann Lucilius Santritter e Jeronomo de Sanctis, 1488, (XIX kalendas Martii).
Lingue
Italiano

Descrizione

In - 4°; 30 cc. non numerate; legatura ottocentesca in mezza pelle con tassello e titolo in oro al dorso. Una grande incisione xilografica nel testo alla carta Bii recto; 2 grandi capolettera ornati e altri 39 di minore dimensione, su fondo nero. Marca tipografica in fine. Alcune postille marginali d'antica mano. L'angolo inferiore bianco della carta D sapientemente restaurato (ben lontano dal testo). Assai lievi gore al margine inferiore bianco di poche carte. Buon esemplare (15 x 20,8 cm). Assai rara prima edizione di questa dissertazione, da alcuni attribuita a Tommaso d'Aquino, dedicata a temi di alchimia ma che include anche passaggi relativi alla mineralogia e all'ottica (vd. lo specchio ustorio). Il volume è illustrato da una splendida xilografia (carta Bii, recto), di eccezionale qualità ed importanza in quanto uno dei primi esempi ad illustrare il funzionamento di uno strumento scientifico; l'immagine mostra un uomo con una lente che riflette i raggi solari convogliandoli su del legname per produrre il fuoco: si tratta del cosiddetto “specchio ustorio”. Questa xilografia fu incisa da Girolamo De Santis, uno dei pochissimi artisti del suo tempo a non rimanere anonimo. “Cet opuscule est particulièrement intéressant, non seulement par son insigne rareté, par la qualité exceptionnelle du bois dont il est orné, mais encore et surtout parce que l'auteur de ce bois est le seul des graveurs exerçant à Venise à cette époque, qui ne soit pas resté anonyme. Cet artiste, d'un talent si affiné, d'une habileté si consommée, n'est autre que le vénitien Hieronimo de Sancti, qui a signé le livre comme associé de Johann Santritter” (Essling). In realtà, il suo nome viene menzionato solo in fine, insieme a quello di Johann Santritter, e semplicemente come lo stampatore, ma l'attribuzione della xilografia a lui, suggerita da Essling, sembra credibile sia per ragioni stilistiche sia sulla base delle notizie relative alla sua biografia. Nel 1488, infatti, Girolamo de Sanctis si trova citato come intagliatore alla fine della Sphaera di Sacrobosco pubblicata il 31 marzo 1488 a Venezia dal medesimo Santritter; qui si dice in modo esplicito che il Santritter diede l'idea delle figure astronomiche mentre il de Sanctis le eseguì magistralmente. Basti confrontare il volto dell'uomo che è qui raffigurato con le teste raggianti che compaiono al verso della c. BB12 della suddetta Sphaera mundi per cogliere convincenti coincidenze del tratto grafico. Infine, ulteriore riprova è fornita da un'altra opera impressa dal de Sanctis, vale a dire l'Officium Beatae Mariae Virginis del 26 aprile 1494. H 1502. GW M46142. IGI 9541. BMC V, 462. Goff T 288. Essling 447. Sander 7284. De Marinis 14.