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Libri antichi e moderni

Marchisio, Stanislao (Torino 1773-1859)

OPERE TEATRALI DI STANISLAO MARCHISIO. VOLUME I (-IV).

Presso Batelli e Fanfani, 1820-1821

130,00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1820-1821
Luogo di stampa
Milano
Autore
Marchisio, Stanislao (Torino 1773-1859)
Editori
Presso Batelli e Fanfani
Soggetto
Teatro, letteratura italiana
Descrizione
Antiche note di possesso manoscritte sulle sguardie anteriori, lievi segni d'uso sulle legature, qualche lieve occasionale arrossamento e alone.

Descrizione

Quattro volumi legati in due tomi in ottavo, cm 21x14, legatura in mezza pelle con fregi a secco, titoli e filetti dorati sul dorso, piatti marmorizzati, pp XIV 124 93 (1), 142 (2) 99 (1), 116 129 (1), IX (1) 79 (1) 80 (6), ciascuna opera con antiporta incisa. Antiche note di possesso manoscritte sulle sguardie anteriori, lievi segni d'uso sulle legature, qualche lieve occasionale arrossamento e alone. Prima edizione della raccolta di commedie di Stanislao Marchisio, letterato autodidatta di umili origini, commerciante per mestiere ma «vero e proprio animale teatrale» commediografo, attore e impresario; agli esordi imitatore di Goldoni, sviluppò un proprio stile di commedia "romantica", incentrata all'intreccio romanzesco e avventuroso e la caratterizzazione psicologica dei personaggi, spesso di ambientazione londinese o nordica. La raccolta comprende le commedie I CAVALIERI D'INDUSTRIA, LA VERA E LA FALSA AMICIZIA, LA BORSA PERDUTA, L'INIMICO DELLE DONNE, PROBITÀ ED AMBIZIONE, IL FALSO OFFICIOSO e le tragedie SAFFO e MILETO, quasi tutte rappresentate nei primissimi anni del secolo a Torino dall'Accademia Filodrammatica e dalla Comica Compagnia Paganini. Tra le epistole e note dell'autore, che accompagnano i testi, si nota quella in calce al quarto volume, rivolta all'editore Antonio Barazzini; questi aveva pubblicato nelle sue Varietà Teatrali una commedia di Marchisio accompagnata da cenni biografici che gli attribuivano una laurea e una famiglia fornita di «dovizia di beni e di fortuna», ad entrambe le notizie l'autore risponde con puntiglio rivendicando la povertà dei suoi genitori «al verde da parecchi anni» e «l'onorata mia professione» di commerciante. Le otto tavole all'acquatinta sono opera dell'incisore Domenico Klemi Bonatti (Venezia 1794, attivo a Milano fino alla metà dell'Ottocento) da invenzione di Sergent-Marceau, artista e politico francese che, inviso a Bonaparte, si era rifugiato in Italia nel primo quarto del XIX secolo.
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