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Libri antichi e moderni

Duns Scoto Antonio De Fantis Di Treviso

Octava Sectio Tabule Generalis in qua artificiosu(m) Epithoma Scibilium ceu Maremagnu(m) Scoticarum Speculationu(m) ex universis. Voluminibus Doctoris Subtilis co(n)gestum continetur a clarissimo Doctore Antonio de Fantis Tarvisino

J. de Burgofrancho (Gia. Pocatela o Paucisdrapis), 1517

1200,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1517
Luogo di stampa
Pavia
Autore
Duns Scoto Antonio De Fantis Di Treviso
Editori
J. de Burgofrancho (Gia. Pocatela o Paucisdrapis)
Soggetto
treviso pavia, legature, esoterismo
Sovracoperta
No
Lingue
Latino
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In 8° (cm 11 x 16), suggestiva legatura coeva in vitello bruno decorato a secco, fasci di filetti delimitano una cornice decorata a volute, arabeschi e piccoli gigli; fregi fogliati e conchiglie stilizzate gremiscono lo specchio, al centro del quale, su entrambi i piatti, campeggia uno scudo, ornato alle estremità di gigli. Dorso ed angoli restaurati Cc (1) bianca, (195), (1) bianca, segnatura AZ8, AA8 BB4. Gore d'umido e macchie diffuse, più fragili le primissime cc al margine superiore destro, interno peraltro sano.Testo gotico di 50 righe su due colonne, bei culs-de-lampe a frontespizio e colophon, dove troviamo impresse le indicazioni circa stampatore, luogo, data. Si tratta dell'Octava Sectio della Tabula Generalis ac Maremagnu(m) Scotice Subtilitatis , quinto volume dello Scriptum Joannis Duns Scoti doctori subtilissimi Ordinis minorum super primo [quarto] Sententiarum., esame dell'opera di Pietro Lombardo. La nostra Octava Sectio, completa e a se stante con frontespizio proprio con bel titolo in cul-de-lampe, fa parte delle opere del Doctor Subtilis stampate in quell'anno presso Giacomo Pocatela a Pavia, edite da Antonio de Fantis di Treviso (1460-1533), letterato, filosofo, autore di libri di astrologia, allievo di Antonio Trombetta, il vescovo di Urbino principale figura della scuola scotista. Studioso di Aristotele, Alberto Magno, Avicenna, Averroè, Alessandro di Afrodisia, in contatto con le personalità ermetiche del suo tempo, l'irrequieta personalità del Fantis non poteva non essere attratta dal corpus controverso del filosofo scolastico, del quale si fa esegeta e apologeta, con interpretazioni originali. Come chiarisce nella Digressio in calce al volume, il Fantis ha inteso enucleare il pensiero di S. su vari soggetti, tramite questa Epitome strutturata in ordine alfabetico, dimodochè gli 'ingegni degli Studiosi' non vengano esposti al naufragio, navigando nel 'maremagnum', nel 'pelagus Subtilitatis' delle speculazioni scotiste. Troviamo nei testi l'antiaverroismo degli scotisti del tempo; considerazioni, espresse in diverse voci, sui Dannati, consci della Beatitudine e di essa invidiosi; gli Eretici, e il loro battesimo degli infanti e degli adulti; quattro pagine dedicate al Peccato e alle varie gradazioni di gravità; osservazioni su Eucaristia, Sacerdozio, Simonia; sui Cadaveri, che diventano più pesanti dei corpi vivi, pur non avendo 'più materia' di questi; considerazioni su società e famiglia, improntate alla consueta misoginia: se il marito accusa la moglie, si creda al marito, che è 'caput mulieri'. Sul frontespizio, un panegirico di Giovanni Antonio di S. Angelo in Vado in onore del Fantis, 'phoenix unica in Italia', che fa rifulgere i 'lucidi dogmi' dello Scoto, 'nullo tempore nota prius'. Adams 1125 cita questo stesso titolo nell'ediz. di Venezia