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Libri antichi e moderni

Depero, Fortunato

Numero unico futurista Campari 1931 laute

Edizione D. Campari & C (Tip. Mercurio),, 1931

non disponibile

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1931
Luogo di stampa
Davide Campari & C. (in fine: stampato nella tipografia MERCURIO - ROVERETO),
Autore
Depero, Fortunato
Pagine
pp. [72] comprese le carte bianche (una ab initio e una in fine), stampate in parte su carta uso mano in parte su carta patinata, e interamente illustrate in bianco e nero — eccetto la tavola su carta patinata con l’opera «Squisito al selz», stampata in quadricromia dall’Alfieri e Lacroix di Milano e protetta da 1 carta velina semitrasparente fuori testo.
Editori
Edizione D. Campari & C (Tip. Mercurio),
Formato
in 8° oblungo (243 x 296 mm),
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Futurismo Grafica Tipografia
Descrizione
copertina in brossura avorio stampata in nero ai due piatti (sottile dorso muto) con disegno tipografico e illustrazioni di Depero;
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. CON AUTOGRAFO. Esemplare complessivamente ben conservato (perimetrali tracce di umidità al piatto anteriore e fioritura alle carte; pergamino originale mancante) pregiato da dedica autografa: «Al prof. Tagliaferri -- 1932 auguri futuristi -- gennaio 1932 -- A.X. -- Fortunato Depero». Rarissimo libro d’artista, censito in appena due esemplari ICCU (quello della Centrale di Firenze e quello del Centro Apice di Milano), cui OCLC aggiunge solamente un esemplare all’estero (Bibliothèque nationale de France), gli otto esemplari nelle istituzioni trentine e l’esemplare del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Il «Numero unico futurista Campari» è un’edizione fuori commercio interamente ideata e realizzata da Fortunato Depero presso la tipografia Mercurio di Rovereto, finanziata e distribuita come «omaggio della ditta Davide Campari & C.». Album nello stesso formato dell’imbullonato, come quello è interamente disegnato dall’artista trentino, sia internamente che esternamente, in uno stile che tocca vertici di modernità sbalorditivi per l’epoca e persino per l’usuale livello di Depero, comunque molto moderno. Tutto in bianco e nero — se si eccettua lo «Squisito al selz», riprodotto a colori, e alcune tavole in scala di grigio — costringe l’artista a esercitarsi in eccezionali virtuosismi che anticipano soluzioni espressive del minimalismo e dell’arte concettuale degli anni sessanta. Composto appena a seguire il rientro in Italia dopo il biennio newyorkese, l’album sembra assolvere a un duplice scopo. Da una parte esso celebra il rapporto tra l’artista e il marchio Campari, cominciato attorno alla metà degli anni venti e proseguito ininterrottamente: «Per Campari Depero produsse un’enorme mole di schizzi, chine, collage di carte colorate, progetti per plastici pubblicitari, di cui solo una minima parte fu realizzata (ovvero soprattutto i disegni in bianco-nero pubblicati su quotidiani di grande tiratura). Per Campari, inoltre, Depero dipinse il famoso dipinto “Squisito al selz”, sottotitolato “quadro pubblicitario non cartello”, ed esposto alla XV Biennale di Venezia nel 1926 […]. Ma al di là delle creazioni grafiche l’impegno del futurista roveretano è anche per il design del prodotto, come nel caso della famosa bottiglietta del Campari Soda, come pure in quello editoriale, con la pubblicazione del “Numero unico futurista Campari”» (Scudiero, Fortunato Depero futurismo e pubblicità, p. 18). D’altra parte, più significativamente, l’artista riprende il filo del discorso sulla pubblicità-arte, lanciato pochi anni prima nel libro imbullonato: con la sua secca «premessa» e soprattutto il manifesto «Il futurismo e l’arte della pubblicità» l’album si propone di dimostrare a trecento sessanta gradi le potenzialità pubblicitarie dell’arte. Per fare ciò, il maestro di Rovereto si avvale dell’aiuto di due amici futuristi: con il poeta Giovanni Gerbino, ingaggiato come “copywriter”, l’intesa è eccezionale, dando luogo a pagine in cui l’artista segue il poeta, limitandosi a impaginare secondo i dettami delle parole in libertà, accanto a pagine dove, più tradizionalmente, la parola si limita a fungere da opportuna didascalia all’opera d’arte. Il musicista Franco Casavola, che aveva già collaborato con Depero per le musiche del balletto meccanico “Anihccam del 3000” (1924), compone per il numero unico «uno dei primi jingles pubblicitari della storia», lo spartito per voce e pianoforte «Bitter Campari» (Birardi, Dal futurismo al Campari, in Rivista di musicologia italiana 42:2, 2007, p. 298). Nel numero unico c’è spazio anche per una delle più corpose anticipazioni del «libro parolibero sonoro New York film vissuto», che poi come noto non verrà realizzato. Bibl. Cammarota, Futurismo, n. 169.4; Depero pubblicitario (2007), n. 75; Salaris, Il Futurismo e la pubblicità, n. 41; Scudiero, Depero per Campari (Milano 1989); Id., Fortunato Depero futurismo e pubblicità (Vimercate 2018); Mojana e Masoero, Depero con Campari (Roma 2010); Ginex, Not Just Campari! Depero and Advertising, in «Italian Modern Art» 1 (January 2019, online).
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